Cultura e Spettacoli

La nuova serie tv che fa scandalo prima di andare in onda

“Ci saranno dei genitori che saranno completamente sconvolti”, ha ammesso il creatore di Euphoria: soltanto nei primi due episodi ci sarebbero ben ottanta peni

La nuova serie tv che fa scandalo prima di andare in onda

Euphoria, la nuova serie tv HBO che debutterà il prossimo 16 giugno, fa discutere prima ancora della sua uscita. Lo show è un teen drama basato sull’omonima serie israeliana creata da Ron Leshem, Daphna Levin e Tmira Yardeni, andata in onda dal 2012 al 2013. La storia racconta le vite dissolute e sfrenate di sei ragazzi – interpretati da Zendaya, Jacob Elordi, Sydney Sweeney, Algee Smith, Alexa Demie e Austin Abrams – che cercano l’euforia a tutti i costi tra droghe e sesso sfrenato. La loro vicenda ha inizio con la morte di un adolescente nei pressi di un club, una tragedia che rimanda, con un salto temporale di un anno, agli eccessi del suo gruppo di amici.

Maude Apatow, una delle attrici, ha definito Euphoriauno sguardo accurato su quanto sia difficile crescere in questa epoca”. Ma come rivelato da The Hollywood Reporter, la serie è destinata a suscitare polemiche (ancor più di Tredici) già a partire già dall’episodio pilota: ci sarebbero ben trenta peni (che diventano ottanta nella seconda puntata) mostrati integralmente e la scena di uno stupro su una 17enne trans. Oltre ad altre scene di overdose e rapporti espliciti.

Euphoria: “I genitori saranno completamente sconvolti”

Ci saranno dei genitori che saranno completamente sconvolti”, ha raccontato Sam Levinson, il creatore dello show. Euphoria esamina infatti tematiche attuali ma molto difficili da affrontare, che hanno turbato Brian “Astro” Bradley: il giovane attore, ottenuta una parte nel progetto, ha rifiutato il ruolo perché, una volta letta la sceneggiatura e girato il pilot, si è trovato a disagio con il dover girare altre scene di sesso omosessuale non presenti nel copione originale. Il suo posto è stato preso da Algee Smith, che non si è tirato indietro dinanzi alle sequenze bollenti realizzate con la collega Sydney Sweeney.

Su indicazione dei vertici di HBO, Levinson ha dovuto anche modificare l’inizio dello show: la prima scena prevedeva un’inquadratura “ginecologica” della madre della protagonista Rue (Zendaya) nell’atto del parto. Levinson è stato onesto in merito e ha preferito ricorrere alla CGI: “Mi hanno detto: ‘Non puoi iniziare la serie in quel modo’ e ho semplicemente pensato che fosse una battaglia che non dovevo intraprendere in quel momento”, ha dichiarato.

È andata ancora peggio con una sequenza del terzo episodio, in cui un uomo obeso si masturba via Skype con la giovane Kat (interpretata da Barbie Ferreira) ma, a causa delle particolari angolazioni delle inquadrature, non è stato possibile utilizzare le protesi per coprire i genitali, come quelle usate in Nymphomaniac di Lars Von Trier o nella serie The Deuce.

Il regista ha comunque lasciato libertà di scelta ai suoi protagonisti, che hanno potuto decidere se girare o meno le scene di nudo e si sono avvalsi della collaborazione di Amanda Blumenthal (figlia della produttrice esecutiva Ginny Nugent), coach di intimità che (come già accaduto sul set di Bond 25) ha fatto da “intimacy coordinator” per fare sentire gli attori a loro agio.

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