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Jack Ryan 2 si allontana ancora dal personaggio di Harrison Ford

Il Jack Ryan di John Krasinski di nuovo in azione nella seconda stagione di Prime Video, ma se cercate un erede di Harrison Ford ancora non ci siamo

Jack Ryan 2 si allontana ancora dal personaggio di Harrison Ford

La seconda stagione di Jack Ryan segue la linea segnata dalla precedente e si allontana sempre di più dalla versione di Alec Baldwin e Harrison Ford, vista nei primi film.

A questo punto bisogna distinguere nettamente tra il Jack Ryan apprezzato al cinema, con i film degli anni '90 in cui il protagonista era interpretato prima da Alec Baldwin e poi da Harrison Ford, e quello che invece c’è su Amazon Prime Video, con la serie tv con protagonista John Krasinski. Infatti, proprio come successo quando ad interpretare il ruolo furono Ben Affleck e Chris Pine, si parla di due personaggi totalmente diversi. Per quanto Krasinski sia da apprezzare per il suo passato nell’esilarante serie tv The Office, e per il film A Quiet Place, di cui è regista, sceneggiatore e attore, non possiamo lodare il suo operato quale Jack Ryan.

L’iconico personaggio nato dalla penna di Tom Clancy ci ha abituato ad un tipo di agente segreto “sui generis” rispetto alla classica versione vista in altre saghe, cioè quelle di James Bond e Mission Impossible, passando anche per Jason Bourne e, in parte, Jack Reacher. Jack Ryan infatti è un analista della CIA che suo malgrado si trova a volte costretto ad intervenire di persona con missioni sul campo, diventando un agente operativo. Ma essenzialmente rimane una “testa d’uovo” di Langley con qualche abilità militare, retaggio di un passato sotto le armi.

Parte integrante del mito, favorito in passato dallo charme di Harrison Ford, è anche l’abbigliamento classico. Tutto questo, nella versione di Krasinski e di Amazon, non si vede. Nella serie tv questo aspetto è solo accennato, presentando il protagonista con il titolo di studio, cioè dottore in economia, ma di fatto mostrando un militare.

D’accordo, si è voluto creare un Jack Ryan 2.0, con un reboot delle sue avventure, una sua versione “moderna”, ma così facendo si è totalmente perso lo spirito del personaggio. Inoltre, per quanto l’attore si sia dimostrato all’altezza di creare ed interpretare anche ruoli drammatici, come ricordato con il sopracitato A Quiet Place, la sua espressività ed il suo fisico non sono in linea con quanto richiesto dal profilo.

La seconda stagione della serie tv tuttavia mostra alcuni segnali positivi, i quali però si fanno avanti solo a partire dal quinto episodio. La storia che viene affrontata questa volta ci porta in Venezuela. Il Paese è in procinto di avere nuove elezioni presidenziali mentre l’attuale capo di Stato è deciso ad instaurare un vero e proprio regime oppressivo verso il popolo, di cui un tempo condivideva le difficoltà.

Una scia di soldi disseminati in giro per il mondo, dal Venezuela all’Europa, fino agli Stati Uniti, saranno le briciole che Jack Ryan seguirà per fare luce su quanto avviene nel Paese sudamericano e sventare il pericolo incombente, più che altro, per l’economia statunitense. La questione poi diventa personale quando un suo caro amico rimane vittima dei traffici del Presidente Reyes, quest'ultimo interpretato da un convincente Jordi Mollà, il cui sguardo freddo ci riporta al suo ruolo nel film Blow. Altro personaggio positivo è Mike November, a capo della sede della CIA in Venezuela, interpretato da Michael Kelly, di ritorno in una serie tv dopo la sua lunga e fedele esperienza in House of Cards.

Tralasciando per un momento il fatto che in altre parole vediamo l’ingerenza, in più occasioni, degli Stati Uniti nelle politiche e nella vita di un Paese sovrano, la serie tv solo verso il finale assume un bel ritmo e inizia a mostrare, a tratti, lo stile del classico Jack Ryan. Questo purtroppo non basta a salvare la stagione, quantomeno se si sta cercando un degno erede del personaggio di Harrison Ford.

Sono troppe le scene d’azione in cui il protagonista si lancia dai tetti, prende parte a missioni nella fitta giungla ed a sparatorie incredibili nella residenza di Stato, mentre della tensione tipica dei suoi film thriller anni '90 non c'è traccia.

Se invece cercate una buona serie tv action, alla Jason Bourne per intenderci, cioè uno spionaggio “muscoloso”, allora saranno otto episodi in linea con le vostre aspettative.

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