Cultura e Spettacoli

Il Trono di Spade, spunta una petizione per rifare l'ultima stagione

Oltre 300mila spettatori hanno lanciato un appello sul web contro gli sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss: “Meritiamo un finale sensato”

Il Trono di Spade, spunta una petizione per rifare l'ultima stagione

Il finale de Il Trono di Spade, previsto con la puntata conclusiva il 19 maggio su HBO (e in contemporanea in Italia su Sky Atlantic), sta scatenando un putiferio tra i fan della serie tv. La quinta puntata, The Bells, ha lasciato insoddisfatti molti spettatori, che ora si sono coalizzati e hanno lanciato una petizione su Change.org per chiedere al network di rifare l'ottava e ultima stagione.

I nuovi episodi, contraddistinti persino da errori ed epic fail come la tazza di Starbucks sul tavolo davanti a Daenerys e la mano rispuntata a Jamie, hanno scatenato il malcontento di numerosi fan, che hanno firmato un appello per una conclusione di stagione degna di quello che si è visto durante gli anni passati.

Il Trono di Spade, petizione online contro il finale della serie

David Benioff e D.B. Weiss – si legge su Change.orgsi sono dimostrati degli sceneggiatori incompetenti quando non hanno un materiale di supporto (come i libri). Questa serie merita un finale di stagione sensato”.

La petizione, che punta ad arrivare a 500mila firme, ha già superato le 300mila nel giro di poche ore. Manca il nome di George R.R. Martin tra i firmatari. Lo scrittore statunitense, autore delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, ha dichiarato in un’intervista a Rolling Stone di non essere proprio soddisfatto del finale della serie tv. Colpa anche della sua lentezza nell'arrivare alla fine della saga.

Alcune deviazioni – ha ammesso Martin – dipendono certamente dalla mia lentezza coi libri. Avrei dovuto finirli quattro anni fa e in questo caso avemmo avuto un racconto differente della storia. Avrei voluto più stagioni, ma lo capisco. Dave e Dan hanno altre cose da fare e sono sicuro che gli attori, sotto contratto per sette o otto anni, abbiano altri ruoli da ottenere. È giusto così.

Non sono arrabbiato né niente, ma ho questa piccola inquietudine”.

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