Cultura e Spettacoli

La tv del dolore? Quella di chi attacca (solo per invidia) Barbara D'Urso

La Sciarelli, Costanzo, l'Ordine dei giornalisti, persino Selvaggia Lucarelli... Tutti armati di snobismo contro la popolarità della conduttrice

La tv del dolore? Quella di chi attacca (solo per invidia) Barbara D'Urso

È diventato uno sport nazionale: attaccare Barbara D'Urso. Che fai oggi? Mah, quasi quasi attacco Barbara D'Urso. Il bello sono quelli che la attaccano, i pulpiti da cui vengono le prediche. Federica Sciarelli, di Chi l'ha visto? , attacca Barbara D'Urso per aver pagato i parenti del piccolo Loris. Le prove? Chi le ha viste? E se pure fosse, Santoro pagava le mignotte e nessuno fiatava. Maurizio Costanzo attacca Barbara D'Urso perché «vende le emozioni un tanto all'etto». E certo, mica Barbara D'Urso conduce l'Istituto Nazionale di Astrofisica, cosa dovrebbe vendere? Bosoni di Higgs? Materia oscura? Asteroidi? Tra l'altro le emozioni della D'Urso i telespettatori le compreranno un tanto all'etto, ma gratis, mentre altri le vendono un tanto all'etto sulla Rai e ve le fanno pagare cento euro all'anno a prescindere, perfino se vi annoiate a morte.

E poi, avanti un altro. Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, attacca Barbara D'Urso perché «sguazza nell'immondizia» esercitando in maniera illecita la professione di giornalista. Con un piccolo particolare: Barbara D'Urso si è dimessa dall'Ordine, e quanto a immondizia mi sembra che ci sguazzino tutti, basta guardare i talk show politici italiani. Per citarne una: Lilli Gruber non sguazza nell'immondizia? Dove l'opinionista più autorevole onnipresente è la soubrette con la barba e gli occhioni azzurri Andrea Scanzi. L'immondizia, se è per questo, la trovate ogni giorno sulle prime pagine di tutti i giornali, Repubblica e Il Fatto Quotidiano ci hanno fatto una fortuna sulle immondizie giudiziarie altrui.

Attacca Barbara D'Urso un giorno sì e l'altro pure anche Selvaggia Lucarelli (la quale scrive ora, non a caso, sul Fatto Quotidiano ), professione della Lucarelli esperta di gossip, però una che ha fatto un figlio con Laerte Pappalardo e ha avuto una storia con Morgan e ha fondato la sua carriera per aver sballonzolato le tette a La fattoria (e ogni giorno su Twitter) e si fa presentare un romanzo (brutto) dalla succitata Scanzi dovrebbe stare zitta. Perfino Alba Parietti attacca Barbara D'Urso perché «la tv non ha più sentimenti, è cinica», eppure quando Giletti invita la Parietti a parlare di problemi sociali, e non di come funziona la chirurgia plastica, la tv non è altrettanto cinica? Se avete il coraggio, invece di attaccare Barbara D'Urso, attaccate i telespettatori, dandogli dei cretini.

Non ho mai capito, fra l'altro, lo snobismo di chi si lamenta di una trasmissione di successo: ti fa schifo? Non la guardare. È come se io, da scrittore, mi mettessi a leggere (e attaccare) Fabio Volo perché vende più di me, mentre semplicemente buon per lui, non mi interessa, non è il mio piano, mica chi fa il Cabernet Sauvignon si mette a polemizzare con il Tavernello.

In realtà l'unico motivo per attaccare Barbara D'Urso è proprio la sua popolarità, avete presente quella cosina chiamata Auditel? In funzione dell'Auditel in Italia si sono chiusi decine e decine di programmi (perfino della stessa D'Urso), e per la stessa ragione se ne portano avanti altri, e tra questi Barbara D'Urso è bravissima. Senza contare che a cinquantasette anni è una figa spaziale (voglio vedere la Lucarelli, alla sua età), cosa irritante per altre conduttrici e femministe Se Non Ora Quando ma quanto a invidia (non del pene, perché lo odiano e poi una femminista chi se la scopa) Se Non Ora Subito, insomma come fa la D'Urso a essere così in forma e senza le labbra a gommone?

A me, devo dire, Barbara D'Urso è simpaticissima, l'ho conosciuta e in passato mi ha ospitato diverse volte (pagandomi, lo dico per la signora di Chi l'ha visto? ) e, proprio a fronte del suo pubblico nazionalpopolare, la trovo coraggiosa e per niente ruffiana: per esempio ha avuto le palle di pronunciarsi con sanguigna passione a favore delle unioni civili omosessuali, e nel caso la sua popolarità influisce sull'opinione pubblica più di un'amaca di Michele Serra, sulla quale mi addormento dopo due righe.

Infine, confesso, anche io la attaccavo, un tempo, per una ragione più profonda dei suddetti detrattori, quando si metteva lo smalto blu, giallo, rosa, verde (lo fa ancora, purtroppo), e lei, astutissima, mi ha disinnescato subito: «Quando metto lo smalto rosso, significa che sto pensando a te».

Chiamatela scema, adesso ogni domenica mi sintonizzo solo per vedere quale smalto ha messo, e ultimamente mi pensa sempre, e io la amo.

Commenti