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Il bello delle riserve. La Nazionale di Mancini fa sempre sul serio

Sei reti alla Moldova, in gol anche Caputo. Nessun calo di tensione come richiesto dal Ct

Il bello delle riserve. La Nazionale di Mancini fa sempre sul serio

C'era curiosità per vedere l'Italia sperimentale di Mancini, quella che apriva la campagna di ottobre degli azzurri. Certo, la Moldova ha mostrato limiti tecnici imbarazzanti, ma il ct ha avuto le risposte che voleva da chi cerca di mettersi in luce nella corsa a un posto per gli Europei. Al di là del risultato rotondo (6-0, maturato in gran parte nel primo tempo), che rimanda indietro di un anno il nastro della memoria azzurra e mette fieno in cascina per il ranking - ci teniamo stretti un posto tra le teste di serie dei gironi di qualificazione mondiale - restano i principi di gioco di questa Nazionale: cambiano gli interpreti, non cambia l'intensità della squadra che ieri ha aggredito sempre i modesti avversari, con un recupero palla immediato e nessun calo di tensione. E non cambia l'atteggiamento offensivo della truppa manciniana che a lungo ha mostrato una sorta di 3-2-5 con Lazzari che a destra ha giocato spesso nella metà campo avversaria, proponendosi di continuo.

Nella notte di Firenze, meno opaca di quella del 4 settembre quando l'Italia faticò contro la Bosnia, l'Italia diverte i mille invitati (tra cui il presidente della Fiorentina Commisso che nel giorno della presentazione del nuovo centro sportivo viola ha evidenziato di essere rimasto male per la partenza di Chiesa) e si diverte. C'era attesa, tra gli altri, per il debutto di Ciccio Caputo, che bagna il suo esordio con un gol, per il ritorno da titolare di Berardi (finalmente a segno in azzurro su assist di Grifo, uno dei pupilli del Mancio), per la conferma di Locatelli già integrato nella truppa: insomma il Sassuolo si fa onore. Infine per El Shaarawy (l'ingaggio alto non gli ha permesso di tornare a Roma dalla Cina) con la fascia di capitano che ha onorato con una doppietta. L'autogol di Posmac e Cristante hanno completato la goleada.

A Coverciano ieri sera sono arrivati Bonucci e Chiellini, liberati dall'isolamento con il gruppo Juve, ma anche Pellegrini operato al naso lunedì. Possibile per i tre ci sia spazio già contro la Polonia domenica. Dove ci saranno 10mila spettatori sugli spalti, l'auspicio di Mancini è che prima o poi si riveda il pubblico anche negli stadi italiani. «Penso che la situazione di oggi non sia più sicuramente quella di marzo, è totalmente cambiata - così il ct prima della gara -. Noi in Italia non abbiamo grandissimi problemi, penso che ci siano troppi pessimisti e credo che nel calcio, visto che la vita deve andare avanti, sia giusto far entrare più persone allo stadio. Siamo all'aperto, distanziati e penso che le persone rispetterebbero le regole».

«La sua affermazione è destituita di ogni fondamento scientifico, ha citato paesi come la Polonia, che è uno degli stati che sta peggiorando più

rapidamente, non un esempio da addurre...», la risposta di Walter Ricciardi, consigliere per il ministro della Salute Speranza. «Bacchettato» dal ct che aveva sottolineato come lo sport sia «un diritto come la scuola e il lavoro».

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