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L'ultima mossa dell'Avellino: richiesta la riammissione in B

La società irpina esclusa dalla Serie B continua la sua battaglia dopo le decisioni della Federazione in merito al caso delle fidejussioni Finworld. L'ombra del risarcimento

L'ultima mossa dell'Avellino: richiesta la riammissione in B

Continua l’estate bollente del pallone. Anche in Irpinia. Dopo l’esclusione dalla B per la nota vicenda relativa alla presunta irregolarità sulle fidejussioni, la società dell’Us Avellino sarebbe pronta a procedere a una nuova iniziativa per ottenere il reinserimento nei ranghi del campionato cadetto con la richiesta, in autotutela, di riammissione alla Serie B.

O, in alternativa, a quanto riporta Il Corriere dello Sport, sarebbe pronta a chiedere un risarcimento importante alla Federazione che secondo il giornale sportivo sfiorerebbe addirittura la cifra dei trenta milioni tra patrimonio tecnico perduto (i calciatori svincolatisi) e altri danni.

A riaccendere la voglia di lottare alla società esclusa dalla B dopo un clamoroso e doloroso tira e molla tra tribunali federali, organi di giustizia del Coni e ricorsi al Tar, è stata la decisione da parte della Figc sul caso Finworld e, quindi, sulle posizioni fidejussorie presentate, in cadetteria, dalle società calcistiche del Palermo e del Lecce.

Ad Avellino, senza troppi giri di parole, già nei giorni scorsi (subito dopo la decisione della Figc sulle fidejussioni Finworld) si è parlato di trattamenti discriminatori. In una nota che riporta la data di venerdì scorso e apparsa sul sito ufficiale della società Us Avellino 1912, si legge : “Con il comunicato 59 del 30 agosto 2018 la Figc ha dato atto che le fideiussioni stipulate con la Finworld s.p.a. e presentate da alcune società di serie B e C per l'iscrizione ai rispettivi campionati devono ritenersi emesse “sine titulo”, disponendo, di conseguenza, la sostituzione di tali garanzie entro il prossimo 28 settembre. La concessione di un termine così incredibilmente ampio è incomprensibile se confrontato con quello ristrettissimo che ha avuto a disposizione questa società per lo stesso adempimento, anche in considerazione del fatto che le interessate erano già state "allarmate" da comunicazioni delle Leghe di appartenenza risalenti all'ormai lontano 13 luglio e, quindi, hanno già avuto oltre un mese a loro disposizione per "sondare" il mercato delle garanzie fideiussorie”.

E quindi: “La Figc ha inoltre stabilito che la mancata sostituzione della garanzia nel termine prescritto comporterà “solo” l'irrogazione di un'ammenda e di una penalizzazione, ovvero la giusta sanzione. Ciò è ancor più incredibile per chi, come questa società, si è vista escludere dal calcio professionistico per un'irregolarità molto meno grave.

Siamo, palesemente, davanti a trattamenti discriminatori”.

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