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Real-Atletico la Supercoppa di Madrid vale l'Europa

Roberto Gotta

Dal Manzanarre a Tallinn, e peccato che l'Atlético giochi ormai da due anni in uno stadio lontano dal celebre fiume. Storie d'acqua tra Madrid e l'Estonia, e non solo per la pioggia prevista per oggi, a oscurare temporaneamente la luminosa, infinita estate nordica. È la Supercoppa europea, è derby madrileno e la prima volta che due squadre della stessa città si sfidano per il trofeo europeo di inizio stagione. È anche il ritorno del calcio spagnolo dominatore di questa partita, con le scorie di ogni estate mondiale, date dal differente stato di forma tra chi c'era, chi non c'era e chi ha giocato fino alla fine (e vinto: Antoine Griezmann, probabile titolare), e il grande vuoto lasciato da Cristiano Ronaldo nel Real Madrid.

Con Asensio al posto del portoghese, a supportare Benzema assieme a Bale, e Luka Modric a dirigere, al secondo impegno dopo il riposo post-Mondiale. Marcelo e Casemiro i dubbi di Julen Lopetegui, che è il quinto allenatore del Real a sfidare Diego Simeone in una partita ufficiale. I due però non si incroceranno sul campo, perché il Cholo deve scontare la terza delle quattro partite di squalifica ricevute dopo la semifinale di Europa League: prenotato per lui uno dei soli 15 salottini dello stadio Lillekula (capienza di 13.000 spettatori), nel quale le telecamere (diretta italiana dalle 20.45 su Sky Sport Football e Sky Sport Uno, anche sul digitale terrestre) lo inquadreranno tanto quanto giocatori e tifosi. A proposito: curioso e significativo del nuovo ordine mondiale anche l'arrivo delle due squadre, lunedì sera: ad aspettare l'Atletico circa 200 sostenitori, tutti spagnoli, ad attendere il Real oltre 300 tutti estoni.

Potenza del nome.

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