Sport

Riforma del Coni, Malagò furioso: "Neanche il fascismo era arrivato a tanto"

Il presidente del Coni si scaglia contro il governo: "Occupazione del Comitato olimpico". Giorgetti: "Sorpreso dal suo atteggiamento"

Riforma del Coni, Malagò furioso: "Neanche il fascismo era arrivato a tanto"

"Neanche il fascismo era arrivato a tanto". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è una furia nel discorso che apre il Consiglio nazionale sulla riforma del Comitato olimpico inserita dal governo nella manovra. In ballo ci sono tanti soldi, circa 400 milioni all'anno: al momento li gestisce il Coni, ma il governo vorrebbe prenderne il controllo come previsto nel contratto di governo.

La manovra finanziaria presentata in Parlamento prevede la costituzione di una nuova società per l'amministrazione del Comitato olimpico. Si tratterebbe della 'Sport e salute spa', dunque una società per azioni, che andrebbe a prendere il posto dell'attuale 'Coni servizi'. Lo scontro è su chi farà parte degli organi direttivi: la manovra prevede che i vertici di 'Sport e salute' siano nominati dal governo, mentre il Coni pretende autonomia. Lo sport italiano, a partire dal 2020, avrebbe a disposizione 410 milioni di euro: 370 andrebbero a 'Sport e salute' che finanzierebbe le varie federazioni con criteri decisi dal governo. I restanti 40 rimarrebbero al Coni per le spese ordinarie e, soprattutto, la gestione del dossier olimpico in vista di Milano-Cortina 2026.

Ma Malagò non ci sta. Dopo le trattative degli ultimi giorni con Giancarlo Giorgetti, che per il governo ha la delega allo Sport, il presidente del Coni ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio nazionale e si è scagliato contro l'esecutivo.

"Questa non è la riforma dello sport italiano, non c'entra nulla. Questo è un discorso in modo elegante di occupazione del comitato olimpico italiano", ha esordito Malagò. Che prosegue: "La riforma è stata del tutto inaspettata. Con questa riforma il Coni, il comitato olimpico più importante al mondo, diventa l'ultimo comitato al mondo". Polemiche anche sul nome scelto per la nuova società: "Io dovrei rinunciare allo scudetto tricolore, ai cinque cerchi olimpici e alla scritta Coni" - conclude Malagò - "per un marchio che si chiama 'Sport e Salute?".

Le parole di Malagò sono state accolte in sala da una standing ovation. Con il Coni si era già schierata Forza Italia, guidata da Adriano Galliani e Marco Marin. Mentre la reazione di Giorgetti e del sottosegretario 5 Stelle Simone Valente, affidata a una nota, è amareggiata: "Ci sorprende l'atteggiamento del presidente Malagò che sa bene che l'autonomia dello sport non è in discussione", dicono gli esponenti del governo.

Che rilanciano: "Stiamo prevedendo il coinvolgimento del Coni in quello che è il suo compito, cioè la preparazione olimpica e di alto livello".

Commenti