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Il trio perfetto creato da "coach" Coletta

Due esperti di gare di durata e un ex F1, il mix scelto dal responsabile del progetto

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Pier Guidi e Calado su quel podio c'erano già saliti due volte. Sempre con una Ferrari. Ma ritornarci per ricevere una coppa grande quanto un uomo e festeggiare il successo assoluto, è tutta un'altra cosa. Con loro c'è anche il più famoso, più giovane, ma anche meno esperto della categoria, il 29enne Antonio Giovinazzi. Due italiani e un inglese che domani compirà 34 anni. Due specialisti delle corse endurance e un pilota ereditato dalla Formula 1. Il mix perfetto scelto e difeso da Antonello Coletta, l'uomo che ha messo la firma sul capolavoro rosso. Ale e James portano l'esperienza di categoria, Antonio quella della Formula 1 e dei motori ibridi. Alessandro Pier Guidi viene da Sarezzano, provincia di Tortona, piemontese. Ama il vino e il salame delle sue zone. Ha quarant'anni e 11 vittorie nel Wec prima di ieri. Ha vinto mondiali a ripetizione insieme al suo amico inglese Calado. È stato l'uomo delle rimonte in pista: «Avevo poco da pensare, dovevo solo pensare a spingere». Antonio Giovinazzi arriva dalla Puglia e dalla Formula 1. Era alla sua quarta gara nella massima categoria dell'endurance, anche se a Le Mans ci aveva già corso con una 488 GTE nel 2018. «Ho pianto, lo confesso. È un successo che ripaga anni di sacrifici». L'emozione è forte per tutti e tre. «Siamo orgogliosi di aver vinto con la Ferrari una gara così simbolica». L'ultimo a portare una Ferrari sul podio assoluto nel 1973 era stato Arturo Merzario (con Carlos Pace) che ieri è stato uno dei primi a complimentarsi. Chissà quanto li ha invidiati Charles Leclerc quando li ha visti sommersi dallo champagne su quel podio che a lui avrà ricordato quello di Monza. «È incredibile vedere una Ferrari vincere», ha detto senza malizia. Chissà che un giorno a Le Mans non venga per correre anche lui. Ma a Coletta le star non servono. Lui preferisce costruire una squadra.

E i risultati gli danno ragione.

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