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Illusione Ferrari

Da Vasseur ai tifosi, tutti alla vigilia avevano sperato che il Cavallino tornasse a galoppare: non è così. Distacchi dimezzati ma solito dominio di Verstappen. Sainz 3°, Leclerc 4°

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La Formula 1 resta Formula Verstappen. Un anno dopo si riparte in fotocopia con due Red Bull davanti al resto del mondo. Max ha dato una spolverata al suo libro dei record aggiungendo primato su primato. Da vent'anni non si vedeva un grande slam, pole, vittoria e giro veloce, nella gara inaugurale, una cosa capitata solo altre quattro volte con Ascari, Clark, Mansell e Schumacher nel 2004. Max è alla 55esima vittoria stagionale, la 18esima nelle ultime 19 gare, all'ottavo successo di fila, al 99° podio della carriera. Una collezione di numeri che lo porterà al quarto titolo, si spera senza vincerle tutte, altrimenti il mondo cambierà presto canale, anche per non vedere altre inquadrature di Christian Horner e signora, ripetutamente ripresi mano nella mano sotto il podio, tanto per distogliere l'attenzione dal caso a luci rosse che ha accompagnato la vigilia del Mondiale.

Tra tanti numeri che ci fanno temere un campionato dominato dalla Red Bull, ce n'è anche uno che lascia uno spiraglio di speranza. Un anno fa la Ferrari arrivò quarta con Sainz a 48 secondi da Max. Questa volta Carlos ha chiuso sul podio a 25110. «Ci aspettavano qualcosa di meglio. Ma nel complesso è stato un buon risultato», ha ammesso Vasseur, sottolineando come in un anno il distacco sia stato quasi dimezzato, anche se resta il dubbio su quanto abbia spinto Max nel finale con gomme morbide, quando è andato a prendersi il giro più veloce con 1482 di vantaggio. La facilità con cui ha fatto quel crono è stata imbarazzante per gli avversari. Ha chiesto via radio di chi era il giro veloce ed è andato a prenderselo per poi tornare a viaggiare con ritmo da crociera.

La Ferrari esce dal Bahrain come seconda forza. Un anno fa era dietro all'Aston Martin. Mercedes e McLaren oggi sono dietro. È stata la giornata di Sainz, votato anche come pilota del giorno. Ad un certo punto ha detto via radio «Ho più passo dei ragazzi davanti», senza sottolineare che uno di quei ragazzi era Leclerc. Non ci ha messo molto a far fuori il suo compagno che poi ha passato pure una seconda volta. Carlos ha chiuso sul podio, a soli 26 da Perez, la faccia umana della Red Bull. Lui si è divertito. Leclerc molto meno. Ha lottato per tutta la prima parte della gara con il bilanciamento dei freni che lo ha portato a sette-otto spiattellamenti tra la curva 9 e la 10. Solo dopo l'ultimo cambio ha ritrovato un po' di ritmo chiudendo a 14 da Carlos. Deluso è dire poco. La stessa sensazione provata da Hamilton che ha litigato con il sedile della sua Mercedes ed è stato protagonista di una gara decisamente anonima.

Tra una settimana si torna in pista dove un anno fa vinse Perez con le Ferrari fuori gioco. Serve un altro passo avanti.

Per evitare la noia senza aspettare la Cumbia.

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