Politica

Sprechi alimentari: il 10 per cento della nostra spesa finisce nella spazzatura

Così si buttano ogni anno 560 euro per famiglia: avanzi, prodotti lasciati scadere o non consumati. Peggio ancora negli Usa, dove annualmente si gettano nei bidoni 150 miliardi di calorie: con quello che spreca ogni americano, se ne potrebbe sfamare un altro

Si fa presto a dire risparmio, quando il dieci per cento della nostra busta della spesa finisce nella spazzatura, quando 560 euro per famiglia, tra avanzi, prodotti scaduti e cibi non consumati in tempo, ogni anno finiscono inutilmente al macero. Ma se gli italiani sprecano, che dire allora degli americani? Secondo infatti uno studio dell'università di Bethesda, negli Stati Uniti si gettano nei bidone dei rifiuti 150 milioni di miliardi di calorie l'anno. In pratica, ogni americano butta via una quantità di alimenti sufficienti a sfamare un altro individuo. Lo sostiene la rivista Plos One, che ha pubblicato una ricerca del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases di Bethesda.
Risultato: il cibo gettato nella spazzatura nei paesi sviluppati sarebbe sufficiente a nutrire quelle persone che nei paesi in via di sviluppo muoiono di fame. Un dato che suona ancor più paradossale, vist che arriva pochi giorni dopo le disastrose conclusioni del summit Fao. La relazione americana calcola il numero di calorie potenziali presenti nella spazzatura, utilizzando un modello matematico che stima il livello metabolico in relazione al peso corporeo e alla quantità di cibo mangiato. Ebbene, rispetto al 1974, gli scarti alimentari prodotti da ogni singolo cittadino Usa è aumentato progressivamente del 50 per cento ed equivalgono a 1400 chilocalorie per persona, pari complessivamente, appunto, a 150 milioni di miliardi di calorie l'anno. Questo significa che ogni americano, in sostanza, getta via una quantità di cibo che potrebbe quasi sfamare un altro individuo. Il fabbisogno giornaliero che è intorno alle 2000 calorie: 1500 finiscono in mondezza.
A tutto ciò si aggiunge il grave problema dell'impatto ambientale. La spazzatura alimentare contribuisce ad aumentare lo spreco di risorse idriche naturali (un quarto del consumo mondiale) e di carburanti di origine fossile (circa 300 barili di petrolio all'anno). «Quando gettiamo via gli avanzi nella spazzatura - scrivono i ricercatori del Bethesda - , finiamo di fatto per sprecare l'acqua e il petrolio serviti per la produzione e il trasporto di quei cibi. oltre ad aumentare le emissioni di CO2 e metano per via della decomposizione degli alimenti».
In Italia ci «limitiano» a sprecare 560 euro l'anno: gli avanzi quotidiani della tavola, ma anche prodotti scaduti o andati a male come frutta, verdura, pane, pasta, latticini e gli affettatii. Sarebbero i single la categoria con un maggior predisposizione allo scialo alimentare, soprattutto per la mancanza di formati adeguati, ma anche per uno stile di vita che li porta spesso a mangiare fuori casa.


E con il dieci per cento della spesa che finisce nella spazzatura, nota La Coldiretti, «è insopportabile che il 4,4 % delle famiglie residenti in Italia, per un totale di tre milioni di persone, viva sotto la soglia di povertà' alimentare».

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