Cronaca locale

La stagione del bicentenario Si celebrano Verdi e Wagner

Protagoniste del cartellone ben 14 opere dei due compositori con il "Ring" in edizione integrale e l'"Aida" di Zeffirelli

La stagione del bicentenario Si celebrano Verdi e Wagner

VW 1813-2013. E’ il marchio della stagione scaligera 2012-2013.

V sta per Giuseppe Verdi e W per Richard Wagner: i due giganti del teatro d’opera festeggiati a due secoli dalla nascita. Quest’anno si opta per un Sant’Ambrogio d’élite considerando che s’inscena Lohengrin di Wagner, al 37esimo posto fra le opere più eseguite al mondo: da un punto di vista statistico, dunque, una rarità. Il riscatto pop lo si avrà con il 7 dicembre 2013 con il titolo più prodotto in assoluto, un vero blockbuster della lirica: Traviata di Verdi. In mezzo ai due eventi capitali scaligeri, scorrono altri 15 titoli, 7 sono di Verdi e 5 di Wagner, per un totale di 65 serate verdiane e 26 wagneriane. Si ritaglia, poi, uno spazio per il Rossini meno noto allestendo La scala di seta per la regia di un artista dalle quote in ascesa, Damiano Michieletto. Il cartellone si completa, infine, con la prima assoluta di un’opera russa, Cuore di cane di Alexander Raskatov, condotta da un nome di richiamo della direzione, Valery Gergiev, l’uomo al timone del teatro Marinskij di San Pietroburgo, ospite ricorrente della Scala. Le nuove produzioni sono dieci. Sul fronte Verdi abbiamo: Falstaff, Nabucco, Macbeth, Oberto conte di San Bonifacio, Un ballo in maschera. Quanto a Wagner: Lohengrin, L’olandese Volante, Crepuscolo degli Dei. Nuove di zecca saranno gli spettacoli di Rossini e Raskatov. In tema di regia, si nutrono curiosità per il Falstaff di Robert Carsen e Un ballo in maschera di Michieletto, che quest’estate ha furoreggiato a un festival musicale assai chic, quello di Salisburgo. Il regista ci ha anticipato che proporrà un Ballo innovativo, raccontando la storia di un politico contemporaneo durante la sua campagna elettorale. Sono sei i direttori italiani invitati per Verdi-Wagner: Gatti, atteso il 7 dicembre 2013, quindi Luisi, il numero due del Met di New York, Luisotti, Noseda, Rustioni. E niente Battistoni, il 24enne lo scorso marzo sul podio del Piermarini per le Nozze di Figaro di Mozart, lo si aspettava (così aveva preannunciato la sovrintendenza) per un titolo verdiano, ma alla fine è stato sostituito da Riccardo Frizza (classe 1971). Macbeth è affidato all’istrionico Gergiev, Falstaff a Daniel Harding, l’ex fanciullo prodigio della bacchetta, ora 38enne. Il tedesco Hartmut Haenchen, cresciuto nella Germania dell’Est e poi emigrato in Olanda, arriva a Milano per l’Olandese volante. Gianandrea Noseda sarà alla Scala per un’Aida vintage, del 1963, ma la firma è di lusso: quella di Franco Zeffirelli. Il direttore musicale Daniel Barenboim, dopo questo Lohengrin, lascia Milano per l’intero inverno tornando in maggio di nuovo per Wagner. Dirigerà Il Crepuscolo degli Dei in una nuova produzione di Guy Cassiers. E dal 17 giugno, sarà impegnato nel Ring (ovvero L’anello del Nibelungo), il ciclo di quattro drammi wagneriani offerti in una settimana così come volle l’autore (sono L’Oro del Reno, La Valchiria, Sigfrido e Crepuscolo). Fra i cantanti di qualità, spiccano l’ottimo Jonas Kaufmann (Lohengrin), Ambrogio Maestri (che sarà Falstaff, Nabucco e Amonasro in Aida), Daniela Barcellona (in Falstaff), Sonia Ganassi (in Oberto), Marcelo Alvarez (in Un ballo), René Pape (Don Carlo).

Tra i debutti scaligeri, si segnala quello del soprano ucraino Liudmyla Monastyrska, un nome che corre nel segno di Lady Macbeth, ma che si farà conoscere a Milano nel ruolo di Abigaille, in Nabucco.

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