Cronaca locale

Lo stop del centrodestra al pass-sosta a pagamento

Via alla battaglia sul Bilancio di Palazzo Marino. Lega: "No alla stangata sul posteggio in periferia"

Lo stop del centrodestra al pass-sosta a pagamento

«Stiamo cercando di far quadrare i conti e di confermare i centri estivi per non penalizzare le famiglie. É una quadratura difficile quindi in un anno come questo non ci saranno molti soldi per le richieste dei partiti, ça va sans dire» è la premessa del sindaco Beppe Sala ieri a qualche ora dal primo Consiglio comunale sul Bilancio di previsione 2023. E invece, ça va sans dire, i partiti del centrodestra hanno depositato quasi 2.800 emendamenti e, pur nei limiti del dibattito contingentato in 10 ore, intendono battagliare per evitare qualche stangata in arrivo sui milanesi.

Un paio non hanno ancora una data d'inizio ma sono già inserite Documento unico di programmazione dell'assessorato alla Mobilità: «per ridurre il traffico veicolare» e l'utilizzo dei mezzi «potrà essere introdotto il pagamento del pass-sosta per i nuclei familiari che dispongono di un numero di auto superiori a una» è scritto a pagina 391 e saranno modificati gli orari e i giorni di tariffazione degli ambiti esterni alla Cerchia Filoviaria estendendo» l'orario della sosta a pagamento «dalle 8 alle 19».

In tutto il centro invece la sosta sarà limitata a due ore, chi lavora in ufficio nella Cerchia insomma dovrà ricordarsi ogni paio d'ore di «aggiornare» il posteggio, non potrà acquistare la sosta lunga. Il consigliere della Lega Samuele Piscina promette battaglia: «Ancora una volta - sottolinea - mi trovo a contrastare la deriva ideologica su mobilità, servizi sociali e lo smantellamento dei Municipi, perpetrata da questa giunta». Tra i 1.468 emendamenti a sua firma (dei quali 1.312 del gruppo) c'è quindi il contrasto al pass della sosta a pagamento per le seconde auto, il prolungamento degli orari della sosta a pagamento in tutta la città. Con altri emendamenti chiede di «non conteggiare i chilometri percorsi con Move-in durante gli orari e i giorni di spegnimento delle telecamere» e «di consentire l'accesso ad Area C ai possessori degli euro 4 e 5 diesel ed euro 2 benzina residenti nel Municipio 1» e «di scongiurare la realizzazione delle Ztl Isola e San Siro».

Chiede di «chiarire che i centri anziani restino in gestione alle associazioni di volontari che fino a oggi li hanno gestiti gratis e non metterle a bando a chi lo farebbe a scopo di lucro». Ancora: «Assegnare 500mila euro ai Municipi bistrattati da Sala» e sostenere gli inquilini Mm contro il caro bollette. Sono arrivati insieme a Palazzo Marino (per dare un segnale di compattezza) i capigruppo della Lega Alessandro Morelli, di FdI Riccardo Truppo e l'ex candidato sindaco Luca Bernardo. In aula il consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi promette battaglia: «Basta ciclabili, aumento delle tasse e scelte contro le famiglie. La giunta Sala è sempre più lontana dai problemi dei cittadini». Non ci sono fondi per le richieste dei partiti, sostiene Sala. Verri ribatte che il Comune «continua a buttare via soldi con iniziative spot, come l'acqua inscatolata nel brick, finanzia i campi rom invece di aiutare le famiglie milanesi, non riscuote le multe e non aumenta i controlli in metrò, anzi i milanesi si vedono presi in giro perchè chi fa il furbo la passa sempre liscia».

Tra le proposte: «Reintrodurre il bigliettaio sui bus e investire 5 milioni per abbattere le barriere architettoniche». Truppo sottolinea che «è un Bilancio di guerra ma ci sono decine di migliaia di euro disseminati in iniziative che in questo momento non sono una priorità, cito i 300mila euro per educativa di prossimità.

E con 300 milioni di incassi dalle multe non se ne trovano 2,5 per i centri estivi?».

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