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Internazionali, Jarry in finale con Zverev: battuto Paul in tre set

Per la prima volta nella sua carriera, il cileno Nicolas Jarry raggiunge una finale di un Masters 1000: per il titolo italiano se la vedrà contro Zverev

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Sarà il cileno Nicolas Jarry a giocarsi il Masters 1000 di Roma alla finale degli Internazionali di Tennis domenica 19 maggio al Foro Italico: il numero 24 del ranking Atp ha sconfitto in semifinale l'americano Tommy Paul, numero 16 Atp, con il punteggio di 6-3 6-7(3) 6-3, dopo due ore e 45 minuti di gioco. Meritatamente, per la prima volta in carriera giocherà la finale di un torneo che vale mille punti.

Una "maratona" in tre set

Il primo set è del cileno: la gara è equilibrata e si gioca punto a punto con la svolta che avviene al nono game, sul 4-4, con la zampata di Jarry che si conquista due palle break sul 15-40 e riesce a strappare il punto all'americano. Dal 5-4 e servizio a favore sale rapidamente 6-4 chiudendo il set in suo favore. Il secondo inizia sulla falsariga del primo: la strada sembra in discesa per il cileno che strappa il break a Paul al quinto game (3-2) ma poi arriva il controbreak dell'americano con il punteggio che si riporta in parità, 4-4. Si arriva così al tie-break che fa suo l'americano, 1-1 e gara apertissima. Terzo set molto tirato, la posta in palio è altissima: sembra fatta per Jarry ma a un certo punto, sul 40-0 e 5-3 a favore è come se gli fosse venuto il "braccino", l'americano va in vantaggio ma dopo un game estenuante durato più di 10 minuti riesce a chiudere questa "maratona" vincendo 6-3 e chiudendo definitivamente la gara.

Le parole di Jarry

Al termine della gara e ancora a caldo a bordo campo, il cileno ha commentato così la sua prestazione. "Sono contento di come sono tornato con il mio tennis aggressivo nel terzo set. Finire la partita non è mai facile, ma ce l'ho fatta ed è una sensazione incredibile", ha dichiarato Jarry come riporta l'Atp. Come abbiamo raccontato, il finale è stato tutt'altro che tranquillo e poteva sfuggirli di mano un traguardo che ormai sembrava alla portata. "È in quei momenti che gioco il mio miglior tennis", ha sottolineato il tennista che ha concluso la partita con 49 errori non forzati secondo.

"È stato allora che l'ho accettato e se funziona, fantastico, altrimenti ti arrendi. Cerco di essere così per tutta la partita. È difficile mantenere quel livello costantemente, ma sono in finale, quindi…".

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