Politica

Terrorismo su internet, l'imam di Catanzaro arrestato con il figlio

Dalla preparazione di ordigni, al proselitismo tra i fedeli con finalità di terrorismo. In Italia e all'estero. In manette M’hamed Garouan, imam di Sellia Marina, con il figlio 25enne e un altro 28enne. Le indagini duravano da due anni

Terrorismo su internet, 
l'imam di Catanzaro 
arrestato con il figlio

Catanzaro - Il sito si chiamava Nostalgia. Non si parlava del Nord Africa e della casa lontana, ma di confezionare bombe e ordigni, preparando militanti islamici al terrorismo. Tre cittadini di origine marocchina, tra cui M’hamed Garouan, l’imam della moschea di Sellia Marina, sono state arrestate dalla digos di Catanzaro al termine di una indagine durata circa due anni in collaborazione con la polizia postale. Gli altri due arrestati, cui viene contestato il reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale, per aver ricevuto e fornito documentazione e materiale informatico con istruzioni sulla preparazione e uso di esplosivi, di armi da fuoco, sono Brahim Garouan, 25 anni, figlio dell’imam, e Younes Dahhaki, 28 anni, abitante a Lamezia Terme.

L'imam e il terrorismo Nel corso delle indagini gli investigatori della polizia hanno acquisito numerosi elementi probatori a loro carico. "C’è la conferma di un utilizzo della rete internet - spiega Sergio Mariotti, dirigente della polizia postale - come strumento non solo per la radicalizzazione ideologica, ma soprattutto per l’addestramento dei singoli alla preparazione e all’uso di ordigni". Quella scoperta è una vera e propria cellula che aveva nell’imam l’elemento di spicco che diffondeva il suo verbo anche attraverso i sermoni tenuti nella moschea. Sono emersi collegamenti attraverso gli scambi informatici con realtà all’estero oltre che in Italia. Garouan è vicino alla galassia del gruppo Salafita per la Predicazione e il combattmento già nota in diverse inchieste svolte in Italia anche da altre procure.

Proselitismo La Rete veniva usata anche come strumento per la "radicalizzazione e proselitismo nei confronti degli appartenenti alle comunità islamiche, sia attraverso i sermoni all’interno della moschea di Sellia Marina con la diffusione di supporti informatici contenenti documentazione multimediale di propaganda jihadista".

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