Terrorismo

Fermato il "lupo solitario" dell'attentato al consolato Usa e il pm: "Situazione seria"

È poco probabile che l'attentatore sia un operativo dell'organizzazione palestinese. Si ipotizza che sia un simpatizzante che ha deciso di auto-attivarsi. La procura indaga per atto di terrorismo

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Rimangono ancora diversi punti da chiarire sull’attentato con bombe molotov al consolato americano di Firenze, avvenuto nella notte tra mercoledì 31 gennaio e venerdì 1° febbraio. Dopo la diffusione del video di rivendicazione dell’attacco su Telegram, la pista della sinistra antagonista è stata definitivamente archiviata ed è diventata inequivocabile la matrice terroristica islamica del gesto. Nella mattinata di sabato 3 gennaio, il presunto attentatore è stato identificato e perquisito. Come riportato da Adnkronos, si tratterebbe di un 22enne italiano di seconda generazione, figlio di genitori giordani che vivono in Italia da tempo. Vive in provincia di Firenze e nella sua casa gli investigatori hanno trovato diversi riscontri, tra cui i vestiti utilizzati nella notte del'attacco. Sul suo cellurare, inoltre, è stato rinvenuto il video della rivendicazione. Il ragazzo è stato portato in caserma dai carabinieri per l'interrogatorio, per poi essere condotto in carcere. Stando a quanto affermato dal procuratore capo del capoluogo toscano Filippo Spiezia, il provvedimento di fermo è stato emesso poiché vi sono "gravi indizi di reità a carico della persona indagata" e "si è ritenuto sussistente il concreto pericolo di fuga" del giovane.

Nel filmato, in arabo e sottotitolato in italiano, l'attentatore dichiara che “dopo mesi di preparazione, sono iniziate le nostre operazioni in Europa. È già decisa la lista dei primi 50 obiettivi sionisti da colpire in Italia”, per poi concludere lanciando un avvertimento rivolto al “governo israeliano e italiano, per l'Unione europea e tutti i governi sionisti in Europa e nel mondo. Sappiate che per ogni civile palestinese ucciso si crea un nuovo combattente di Hamas nel mondo”. Sul canale Telegram, inoltre, viene sottolineato il fatto che verranno pubblicati altri video dopo ciascun attentato e che "nessuna delle operazioni intitolate simbolicamente 'morte ai sionisti' prevede morti o feriti come obiettivo originario. Perciò, qualora ci fossero, non sarà stata una nostra scelta". Il filmato è stato inviato via mail alla sede Rai del Tg3 Toscana ed è stato acquisito dalla Digos e dai Ros dei carabinieri.

Parrebbe dunque che l’uomo sia un affiliato dell’organizzazione palestinese e che l’attentato sia la concretizzazione dei timori dei servizi di sicurezza dell’Occidente, convinti che il gruppo che governa la Striscia possa attivare la propria rete di operativi in Europa e Stati Uniti per condurre attacchi contro obiettivi sensibili. Già a novembre, il direttore dell’Fbi Christopher Wray aveva affermato al Congresso di star “monitorando come la minaccia possa evolversi e non possiamo escludere che Hamas possa utilizzare il conflitto per condurre attentati qui sul suolo americano”. Questa ipotesi, però, è poco probabile. Come scritto su Repubblica da Lorenzo Vidino, direttore del programma sull’estremismo presso la George Washington University, le modalità del gesto, il tipo di video e altri elementi rendono più plausibile l’ipotesi che l’attentatore sia un lupo solitario che ha deciso di auto-attivarsi, un soggetto privo di legami diretti con Hamas che dal 7 ottobre si è trovato immerso nella propaganda jihadista su internet e ispirato dalle frange più estremiste dell’islam. Una dinamica, questa, che ricorda molto da vicino la serie di attentati che hanno insanguinato l’Europa nel decennio scorso e rivendicati dallo Stato islamico, ma compiuti da persone che con esso non avevano alcun legame operativo.

I dispositivi di controllo delle nostre unità antiterrorismo sono stati attivati e la procura di Firenze ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di reato di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi. "È una situazione seria che non stiamo sottovalutando. Abbiamo avviato da subito tutti gli accertamenti", ha dichiarato il procuratore Filippo Spiezia. "Ho informato i colleghi di Eurojust che dispone di un registro giudiziario antiterrorismo e con loro lo scambio di informazione avviene in tempo reale. Una situazione da leggere valutando tutto lo scenario internazionale". Intanto, è arrivata da più parti la condanna del gesto. Il coordinatore di Forza Italia Toscana Marco Stella ha parlato di “un clima di odio avvelenato dall'ideologia, che mette nel mirino gli Usa, Israele, la democrazia, e che vorrebbe farsi strada con il ricorso alla violenza”, aggiungendo che “noi sappiamo da che parte stare”. Gli ha fatto eco l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi: “Hamas e il terrorismo islamista ce l'abbiamo già in casa e rappresentano un pericolo concreto, anche a causa delle politiche immigrazioniste e ai paraocchi ideologici di una sinistra italiana ed europea irresponsabile che preferisce accusare gli avversari politici di fomentare la paura anziché leggere la realtà per quel che è”. La deputata si è anche augurata che una conferma della rivendicazione possa far aprire gli occhi a coloro che, fino ad ora, hanno mantenuto un atteggiamento ambiguo sulla questione mediorientale “per solleticare la pancia alla parte più estremista del proprio elettorato”.

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti, che ha chiesto una condanna del gesto da parte di tutte le forze politiche “senza esitazione alcuna”.

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