Economia

Tremonti alle banche: "State preparando un'altra crisi"

Dopo il no di Unicredit e Intesa ai Tremonti bond l'ira del ministro: "E' uno sgarbo alle imprese. Se le banche tornano a fare soldi con la finanza preparano la prossima crisi". Poi sottolinea: "L'Europa è d'accordo con noi"

Tremonti alle banche: 
"State preparando 
un'altra crisi"

Milano - La mancata richiesta da parte di Unicredit e Intesa Sanpaolo dei Tremonti bond "non è una questione di sgarbo a me o al governo". Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in un incontro con la stampa a Milano. "Per il governo non emettere debito va anche meglio" ha spiegato. Il problema è che "quegli strumenti farebbero molto comodo alle imprese".

Attacco alle banche "Fare soldi con la finanza sta tornando molto conveniente" continua Tremonti, che si è chiesto se sia questo "il mestiere della banca", perché a "fare soldi con la finanza son capaci tutti. Se le banche continuano a fare i soldi con la finanza - ha proseguito - si prepara la prossima crisi. Pensate che sia giusto che il mondo sia governato dai banchieri?" ha chiesto ai giornalisti convocati a Milano all’indomani della scelta dei due maggiori gruppi bancari italiani di rafforzare il patrimonio senza ricorrere agli aiuti di Stato.

Sostegno dall'Europa L’idea del ministro dell’Economia è condivisa a livello europeo: lo ha sottolineato lo stesso ministro durante la conferenza stampa improvvisata in cui ha commentato la decisione presa dai principali gruppi bancari ieri di non ricorrere agli strumenti governativi. "La Banca centrale europea - ha detto Tremonti - ha ripetuto ancora pochi giorni fa che c’è un rischio di credito per le imprese, il cosiddetto 'credit crunch', anche se noi non amiamo parlare inglese". Tremonti ha anche espresso perplessità su una delle motivazioni che hanno portato gli istituti a non richiedere più i bond governativi, ovvero che gli altri governi europei hanno erogato finanziamenti già da alcuni mesi. "Non credo che sia così - ha commentato - se parlate con il governo tedesco, vedrete che non hanno ancora visto tutti questi rimborsi.

Ciascuno fa quel che vuole - ha ribadito, riferendosi alle decisioni delle banche - siamo in un sistema libero, ma credo che le vere motivazioni siano altre".

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