"Surreale, ha tolto ai poveri per dare ai ricchi". La Cgia smonta il Superbonus

Il giudizio pesante della Cgia sulla misura tanto cara ai 5 Stelle: "Si è comportato come un Robin Hood al contrario. A pagare il conto saranno in particolare le fasce sociali più deboli"

"Surreale, ha tolto ai poveri per dare ai ricchi". La Cgia smonta il Superbonus
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Dalla Cgia arriva un giudizio pesantissimo nei confronti del Superbonus, una misura definita "surreale" il cui conto da pagare finirà sulle spalle delle fasce più deboli della popolazione. Un parere assai negativo, anche tenendo conto che fino a questo momento è costato alle casse pubbliche ben "122,6 miliardi di euro di detrazioni fiscali". E l'amarezza aumenta se si considera che le risorse economiche si sarebbero potute investire nel social housing, dando una risposta all'emergenza abitativa con la costruzione di circa 400mila alloggi pubblici in più.

"Il Superbonus come un Robin Hood al contrario"

Nel corso dei mesi si sono resi necessari diversi interventi da parte del governo per tentare di fermare l'emorragia dei conti generata dal Superbonus. Il punto principale resta uno: con una spesa di oltre 122 miliardi, nei prossimi anni come si potrà far quadrare i nostri conti pubblici? A tal proposito la Cgia - con un'analisi sul suo sito - ha imputato al provvedimento tanto caro al Movimento 5 Stelle la colpa di essersi comportato "come un Robin Hood al contrario", ovvero di aver "tolto ai poveri per dare ai ricchi".

Il timore resta quello di interfacciarsi con una voragine ancora più preoccupante di quella attuale, mettendo così a rischio la possibilità di reperire nuove risorse aggiuntive da destinare alla sanità pubblica, all'edilizia sovvenzionata e alle norme per contrastare la povertà e l'esclusione sociale: "Settori, quelli appena citati, di primaria importanza, perché costituiscono l'asse portante del nostro welfare che, in massima parte, è chiamato a sostenere le persone meno abbienti dal punto di vista economico e sociale".

Una misura "surreale"

In molti fin da subito hanno posto l'attenzione sulla natura regressiva dell'agevolazione fiscale destinata al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, denunciando che sono in particolare i cittadini più benestanti a essere stati interessati dalle risorse impegnate per il Superbonus.

La fotografia è chiara: alla luce di un "costo spaventoso" per le finanze dello Stato che in larga parte "ha avvantaggiato i più ricchi", la Cgia ha bollato il Superbonus come una misura "dai contorni 'surreali'". Anche perché - è la sottolineatura che viene aggiunta - nei prossimi anni a pagare il conto "saranno tutti gli altri, in particolare le fasce sociali più deboli".

L'impennata dei costi, la giungla burocratica, le frodi

Un'altra conseguenza negativa è stata l'aumento a dismisura i prezzi delle materie prime oltre che dei prodotti e dei servizi correlati. A tutto ciò si sono aggiunte la ricaduta sui costi di costruzione degli edifici residenziali e gli effetti sugli appalti pubblici. Non a caso l'impennata dei costi di diversi materiali sta imponendo una revisione dei prezzi per più di qualche opera pubblica già cantierate, "causando alla Pubblica Amministrazione non poche difficoltà ad adeguarsi per il deciso aumento del costo dell’opera e in molti casi provocando il rallentamento o addirittura la sospensione dei lavori nei cantieri".

Un ulteriore punto riguarda la confusione e l'incertezza applicativa con cui hanno dovuto fare i conti gli addetti ai lavori e i proprietari di abitazioni a causa del legame tra Superbonus con gli altri bonus edilizi (dalla ristrutturazione alla rigenerazione energetica).

"Questo 'intreccio' ha contribuito a far esplodere la giungla burocratico-legislativa che in questi quattro anni ha comportato oltre 280 modifiche normative e relativi chiarimenti in materia di bonus edilizi", annota la Cgia. Ovviamente senza dimenticare il dilagare delle truffe ai danni dello Stato e il misero "4,1% del totale degli edifici residenziali" presenti in Italia che è stato interessato dall'agevolazione fiscale.

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