Dopo 10 anni è tornata la carne inglese

da Milano

Sono trascorsi dieci anni dalla messa al bando della carne bovina inglese, l’English Beef, per via di Mucca Pazza, eppure sembrano pochi mesi perché i problemi in tavola sono sempre così tanti che alla lunga si rischia di generalizzare, arrivando a credere che al peggio non vi sia mai fine e che sia tutto un veleno. Invece su un tema ben preciso non possono esserci dubbi: la carne di manzo inglese è tornata com’era un tempo, ottima, e la cena organizzata a inizio maggio al Four Seasons di Milano dal console britannico Peter Carter è stata la dimostrazione di cosa ci siamo persi dal 1995 a oggi. Al motto di English Beef is Back, Sergio Mei ha emozionato con un carpaccio in fiera purezza, olio e stop, e con uno straordinario Carré di manzo alle tre cotture. Tre perché lo chef ha regolato i tempi di cottura per arrivare a presentare un arrosto ben cotto, uno medio e uno al sangue. Era presente il ministro inglese per l’Agricoltura e il cibo sostenibili (un aggettivo molto importante), lord William Bach, strafelice di poter annunciare che le esportazioni sono riprese. Quando la carne inglese venne bandita, noi italiani ne importavamo per 41mila tonnellate, se tra un anno ne importeremo tremila le autorità inglesi festeggeranno. Ha spiegato Jeff Martin, responsabile in Italia della Eblex, l’English beef & lamb executive: «Fino al ’95 i tagli più importati nel nostro Paese erano principalmente il quarto posteriore tagliato a pistola, poi roast beef intero (cioè con filetto in osso, la fiorentina), noce, fesa, lombata, filetto, costata e cube roll. I primi due erano anche i più graditi in Italia. A oggi è difficile dire se i gusti degli italiani sono cambiati, in Gran Bretagna sono convinti di no. Ed è importante notare come al solo annuncio che le esportazioni sarebbero riprese, il prezzo del bovino è subito aumentato di tre penny. Basti dire che nei dieci anni dominati da mucca pazza la produzione interna è scesa del 30%». C’è un altro aspetto positivo per Martin: «I supermercati britannici sono sempre più pieni di prodotti italiani.

La ripresa dell’esportazione verso di voi aiuterà anche le nostre merci perché l’italiano è considerato un consumatore esigente e se tornerà a gradire la nostra carne, la cosa convincerà gli scettici che in base all’ultimo sondaggio sono ancora il 20% contro il 50% della popolazione che considera la crisi superata».

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