Abertis, Benetton pronto a rafforzarsi

da Roma

«Siamo disponibili a reinvestire i dividendi nella quota di Schemaventotto che Abertis vende, anche se auspichiamo l’ingresso di nuovi soci italiani». Categorico il presidente di Edizione Holding (che controlla Autostrade attraverso Schema 28) in un’intervista all’Espresso. Il gruppo di Ponzano Veneto è pronto a metter mano al portafogli e a utilizzare i circa 670 milioni di euro di cedola straordinaria che Autostrade gli distribuirà prima della fusione con Abertis per riacquistare il 13,3% della holding di controllo che gli spagnoli intendono cedere agli altri azionisti italiani, tra i quali Unicredit, Fondazione Crt e Generali. Ma Benetton ha detto di più. È allo studio, infatti, una proroga dei patti parasociali di Schema 28 «fino al 2009». Insomma, il gruppo veneto è disponibile a rafforzare la presenza italiana nella nuova entità e ha smentito tutte le ipotesi di possibile disimpegno. «Non vogliamo vendere. La nostra speranza è trovare chi investa al nostro fianco: se ci sarà una cordata seria, siamo disponibili a dare spazio nella nuova società», ha aggiunto Benetton sottolineando che la ricerca di un nuovo partner italiano è una priorità.
Un segnale importante inviato proprio alla vigilia dell’incontro di oggi con l’Anas. Si tratterà del quarto vertice tra la concessionaria autostradale e l’agenzia governativa guidata da Vincenzo Pozzi. «Sono certo che Autostrade risponderà nel modo più soddisfacente», ha sottolineato Benetton aggiungendo che «saranno date tutte le garanzie necessarie sulla presenza tra i soci del costruttore spagnolo Acs». Ma i problemi sul tavolo saranno sempre gli stessi: oltre a rassicurare Anas e ministero delle Infrastrutture (il cui ruolo è stato rafforzato dalla sentenza del Consiglio di Stato che ne sancisce il potere di veto sulla fusione), bisognerà garantire la realizzazione degli investimenti non effettuati.

E a questo proposito ancora Benetton ha ribadito che «i pedaggi saranno utilizzati integralmente per fare fronte agli 11 miliardi di investimenti già programmati». Anas vuole un impegno a sottoscrivere un quinto atto aggiuntivo alla Convenzione del 1997. Oggi la risposta di Autostrade (ieri più 1,6% a Piazza Affari).

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