«La legge è legge. E cè una legge che dice che, in casi come quello di Genova, dove ci sono dubbi economici, il magnifico rettore deve essere sollevato dallincarico di presidente del consiglio di amministrazione e gli deve subentrare un commissario nominato dal ministro». Erminio Raiteri, ingegnere, nome noto a Genova per essere stato professore di punta allUniversità e membro del consiglio di amministrazione per molti anni, non crede ai propri occhi quando legge gli articoli sul buco di 15 milioni di euro denunciato prima dai revisori dei conti e poi dal magnifico rettore Gaetano Bignardi. Raiteri da tempo vive a Budapest, eppure non riesce a dimenticare il primo amore, quello di ununiversità, quella genovese, in molti settori di vera eccellenza. «Ma adesso mi pare che stiamo scivolando verso un fondo che non mi piace e dico queste cose dopo che le ho ribadite allo stesso Bignardi - sostiene Raiteri -. Anche perché probabilmente il primo che pagherà per questa vicenda sarà proprio il rettore». Raiteri fa un salto allindietro nel tempo, al 1993, quando «a giugno venne firmato il protocollo per la cessione del diritto di superficie dallAlbergo dei poveri alluniversità». «Lì - prosegue Raiteri che allepoca era consigliere di amministrazione - sarebbero dovute andare le facoltà di Scienze Politiche e anche Giurisprudenza, ma questa è unaltra storia...». Quello che è importante a detta di Raiteri è che per quellatto il notaio Morelli studiò una formula innovativa visto che per statuto lAlbergo dei Poveri non poteva essere venduto. «Ricordo che si stabilì il pagamento in 32 miliardi di lire da versarsi in 15 anni, il corrispettivo di quello che sono oggi 15 milioni di euro - continua Raiteri -. Si stabilì inoltre che se lo Stato non avesse fatto fronte al pagamento si doveva rivedere nel 2005 il protocollo e si sarebbe passati al pagamento di un affitto. Ora mi chiedo: uno, se il buco riguardi proprio questo capitolo, due, come mai non siano passati allaffitto, formula più conveniente per luniversità». Raiteri ha molta carne al fuoco e parla apertamente di stato di «decadenza delluniversità, così come lho trovata oggi». Tante, troppe le domande che Raiteri getta sul tappeto dopo che il Giornale ha pubblicato da subito la notizia del «buco di bilancio», che ad oggi non ha ancora spiegazioni plausibili.
Per esempio: perché i revisori dei conti, che rappresentano un organo indipendente delluniversità e rendono conto al ministro non hanno saputo dare spiegazioni e hanno chiesto di passare la pratica alla Corte dei conti? E poi, perché il ministro Mussi non è stato informato? E, se lo è stato, perché non ha commissariato la presidenza del consiglio di amministrazione, tutelando in questo modo lo stesso Bignardi? Raiteri non ha tutte le risposte, ma solleva un dubbio: «Sarà già cominciata la campagna elettorale per lateneo?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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