LUnione europea va in pressing sullIrlanda affinchè il Paese accetti gli aiuti comunitari ed eviti di scatenare, dopo il caso Grecia, una nuova bufera sullEuropa. Dublino ha così avviato trattative preliminari con i rappresentanti europei per lattivazione del fondo di sostegno creato dalla Ue e dal Fmi, che nel caso specifico, dovrebbe attivare una linea di credito compresa tra i 60 e gli 80 miliardi. I colloqui delle ultime ore hanno visto schierata anche la Bce che avrebbe spinto lIrlanda a cercare aiuto allestero entro pochi giorni. Così, nonostante le dichiarazioni ufficiali del ministro delle Finanze, Brian Lenihan, una richiesta di assistenza da parte di Dublino è, secondo funzionari Bce, ormai probabile. Così il problema irlandese potrebbe approdare con prepotenza alla prossima riunione dei ministri finanziari dellEurogruppo, in programma martedì, mentre anche lFmi si dice pronto a fare la sua parte, se e quando Dublino lo riterrà necessario. «Tutti sanno - ha spiegato il direttore generale del Fondo Dominique Strauss-Kahn - che la situazione dellIrlanda è difficile. Finora non ho ricevuto alcun tipo di richiesta e penso che possano gestire bene la situazione». Se però a un certo punto, «domani, fra due mesi o due anni, gli irlandesi volessero il supporto del Fmi, saremmo pronti».
Il pericolo che Ue e Fmi vogliono evitare è che lIrlanda crei un effetto domino nel resto dellEuropa, coinvolgendo altri Paesi a rischio, Portogallo e Spagna in primis. Proprio da Lisbona è infatti arrivato lallarme lanciato ieri dal ministro degli Esteri, Luis Amado, su una possibile uscita del Paese dalleuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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