Argilli: «Club in mano alla Gea». De Canio: «Me ne vado»

Partenza feroce dei bianconeri subito in gol con Vieira, Trezeguet e Mutu. Ma la squadra di De Canio è fischiata e contestata dai tifosi

Stefano Tesi

da Siena

Stefano Argilli non torna indietro. Dopo l'intervista pubblicata ieri sull'Avvenire e Il manifesto, in cui il difensore del Livorno rivelava la sua convinzione che il suo allontanamento da Siena fosse dovuto all'amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi, a margine della sfida di San Siro con il Milan ribadisce le sue idee. «Ho soltanto raccontato la mia storia personale e quello che succede a Siena. Secondo me, nel mercato della società toscana c'è la mano di Moggi». Poi, incalzato dai giornalisti, ha commentato il risultato di Siena-Juventus con una buona dose di sarcasmo. «Non sono sorpreso dallo 0-3, i bianconeri hanno sempre vinto a Siena negli ultimi anni e hanno dimostrato ancora di essere nettamente superiori». Poi commenta le parole del suo ex allenatore De Canio che lo ha definito "scorretto". «Di lui preferisco non parlare, ma la scorsa stagione a Siena ho disputato una delle migliori annate della mia carriera».
Anche per queste dichiarazioni, il clima a Siena è elettrico per via di una salvezza raggiunta nel giorno di un'umiliante sconfitta, di una pesante contestazione nei confronti della squadra e del tecnico Gigi De Canio. «Argilli? È scorretto, hanno fatto bene a non confermarlo l'anno scorso, quando tentò di ricattare la società per aver realizzato il gol della salvezza, aizzandoci contro i tifosi. Le sue sono solo insinuazioni. I cori contro di me? In Italia mai nessuno è contento, anche i tifosi della Juve a volte si lamentano. Quanto a oggi, se vai sotto 3-0 in pochi minuti, la partita finisce prima di cominciare. Comunque, il mio rapporto con il Siena finisce qui». Dimissioni in diretta, divorzio da una città che non lo ha mai amato e che dopo la sconfitta di ieri lo ha insultato.
Chi cerca invece di ironizzare sulla vicenda e sulle parole dell’ex è il presidente De Luca: «Quanto ha dichiarato Argilli è farneticante, forse cercava un po' di visibilità, ma non penso ad azioni di alcun tipo nei suoi confronti, lui era una nostra bandiera.

Visto però che il Siena è mio e che io alla fine ripiano le perdite, sarei ben lieto se la Gea pagasse le spese al posto mio. I tifosi sono ingenerosi: siamo al quarto miracolo in serie A. Qualche volta bisognerebbe sapersi accontentare». Lo stanzone della Juventus resta in silenzio.

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