Arrestato mentre cambia le ultime lire

Il problema è quello di sempre, quello degli intellettuali che si eccitano solo per numeri piccoli, che hanno la vertigine dell’insuccesso, che amano sempre e solo la nicchia. Quelli che, per capirci, piacciono moltissimo agli intellettuali con il bollino doc rigorosamente autocertificato, all’assessore alla Cultura del Comune di Genova Andrea Ranieri e che rischiano di affascinare donne di antico fascino come la consulente per la promozione della città Margherita Rubino, molto, troppo, attenta a piacere alla gente che piace. Mentre il compito affidato a lei e a Ranieri da Marta Vincenzi dovrebbe essere quello di piacere a tutti.
Abbiamo assistito nei giorni scorsi a concerti ed eventi che hanno avuto più pagine di giornale «in esclusiva» che spettatori paganti o a appuntamenti epocali che erano tali sono nelle parole degli organizzatori.
Eppure, c’è un’altra Genova. Una Genova che vive, che pulsa, che si muove. E che, in settori anche diversissimi fra loro, fa registrare ottimi risultati.

Cerco anche di fare qualche nome e cognome, sapendo perfettamente che sommo mele e pere, che mischio mondi diversi, pubblici spesso incompatibili fra loro e culture lontanissime. Ma - ed è qui che sta il punto - culture vive. (...)

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