Investimenti stellari

L'antiquariato, i social e la schiacciata. Tommaso Mazzanti: “L'ingrediente segreto? La semplicità"

Il giovane imprenditore e influencer fiorentino coniugando tradizione e innovazione ha creato un impero con oltre 250 dipendenti e un fatturato vicino ai 30 milioni di euro. Tommaso racconta il suo rapporto con il denaro e gli investimenti a Il Giornale.it

Tommaso Mazzanti
Tommaso Mazzanti

La storia "All’Antico Vinaio" inizia oltre 70 anni fa nel cuore di Firenze. Ma il successo, nazionale e internazionale, arriva grazie all’ingegno di Tommaso. Trentatré anni, l'imprenditore-influencer sta portando la sua schiacciata da New York a Dubai puntando, grazie anche alla collaborazione con il gruppo Percassi, a nuove aperture in Europa, Emirati Arabi e America per creare un impero economico su cui “non tramonta mai il sole”. Tommaso racconta di non aver fatto studi di economia o finanza, ma la sua impresa, con oltre 250 dipendenti e un fatturato vicino ai 30 milioni di euro, è già un caso studiato sui banchi dell'università Bocconi. Il segreto del suo successo? “La mia semplicità”, risponde Tommaso a Il Giornale.it.

Tommaso, famiglia rigorosamente fiorentina?

“Fiorentino doc da generazioni."

L’idea dell’Antico Vinaio quando nasce?

“Era una vineria storica fiorentina. La data esatta della nascita non c’è a causa dell’alluvione del 1966 in cui andarono perduti i documenti. Probabilmente risale agli anni ’50, poi nel 1989 mio babbo rilevò l’attività e decidemmo di mantenere il nome."

Quando matura la decisione di lavorare con i suoi genitori?

“Quando ero ragazzino, dopo scuola, andavo a pranzo in negozio portando i miei amici. Per me vedere il babbo e la mamma che intrattenevano le persone con un semplice panino e bicchiere di vino mi sembrava il mestiere più bello del mondo e lo è tutt’ora."

Come è nato il tormentone: “bada come la fuma”?

“È nato spontaneamente, la cosa più semplice del mondo. Nel 2015 faccio una rubrica personale su Facebook dove presentavo i vari panini. Nella seconda o terza puntata, mi venne fuori questo “bada come la fuma”, a Firenze è uso comune dire “bada quello… bada quell’altro…”. E tutti piano piano hanno iniziato a ripeterlo."

Quando è il momento in cui capisce che sta avendo successo?

“Tra il 2018 e il 2020, il biennio del cambiamento in cui ho cominciato ad intuire che All’Antico Vinaio stava diventando qualcosa di importante. Il salto è stato il 2019 con l’apertura del primo locale a New York. Era giugno, in quei giorni pioveva e uno dei ragazzi che lavorava lì - mentre gli facevamo vedere le foto delle code a Firenze - ci diceva che “in città le code le fanno Nike, Apple, figurarsi per un panino”. In trenta giorni abbiamo fatto trenta sold-out."

Come si riesce a gestire il passaggio da semplice ragazzo di provincia a imprenditore e influencer ricco e famoso?

“Ero un ragazzo semplice e lo sono tutt’ora, mi piace rimanere con i piedi per terra, pur essendo consapevole di aver creato qualcosa di veramente bello."

Il denaro è sinonimo di successo?

“Dipende in quale contesto si parla di denaro e come lo si è fatto. Sicuramente la persona che nasce ricco può avere meno soddisfazione, ma nello stesso tempo ha più facilità nel gestirli. Guardando al mio caso i soldi mi hanno permesso di togliermi qualche ‘sfizio’, ma anche di creare un’azienda solida e sana riuscendo durante il Covid ad anticipare la Cassa Integrazione e a luglio dello scorso anno ho regalato duecento mila euro ai miei dipendenti."

Com'è il suo rapporto con il denaro?

“Il denaro è uno strumento da utilizzare per crescere. Ho aperto ad esempio un locale a Forte dei Marmi. Però, non lo baratterei con il mio successo. Riuscire a fare quello che sto facendo non ha un valore economico."

L’acquisto più significativo con i primi soldi guadagnati?

“Da buon italiano ho comprato la casa."

Senza i social avrebbe avuto lo stesso seguito?

“Mi hanno aiutato tanto e penso di essere stato bravo a utilizzarli quando erano ancora poco usati, focalizzandomi sul mio lavoro e non sulla vita privata. Poi è chiaro, in questi quindici anni anche la mia comunicazione è cambiata. Se non ci fossero stati i social sarebbe mancato tutto questo entusiasmo intorno All’Antico Vinaio, ma ci sarebbe stata tutta un’altra cosa che mi avrebbe portato comunque ad avere questo successo."

Un settore in cui incoraggerebbe i giovani ad investire?

“La ristorazione. Un mondo meraviglioso dove non si deve pensare solo a fare soldi, ovviamente lo stipendio a casa va portato, ma bisogna cercare di dare soddisfazione al cliente e creare lavoro."

Il rapporto con Firenze?

“Amore e odio. C’è chi per fortuna mi vuole bene, mi stima, e chi invece usa i social per scrivere cose molto brutte."

Si è dato una spiegazione?

“Forse qualcuno prova invidia per un ragazzo che ha aver creato qualcosa di bello con un prodotto semplicissimo. Ma attenzione, la focaccia alla sbrisolona è per noi fiorentini normale, ed è oltretutto normale adesso che ci sono migliaia di paninerie che ci hanno imitato. Ma quando ho iniziato eravamo in pochi a farlo. Era più nota la finocchiona. In cinque anni di comunicazione, dal 2013 al 2018, hoi seminato con pazienza cercando di far tornare alla ribalta una schiacciata che per me è il punto di partenza della mia affermazione."

C’è stato un momento in cui ha maturato la convinzione che qualcosa si stava ‘rompendo’ con la città?

“Credo quando abbiamo aperto a Milano nel 2020 e lì, il fatto di non poter più dire che All’Antico Vinaio era solo a Firenze ha rappresentato una sorta di ‘tradimento’. Infatti ricevetti una lettera, bellissima e commovente, di una cliente che se ne dispiaceva."

È un imprenditore che risparmia?

“Provo a spendere meno di quello che guadagno. Da buon imprenditore italiano cerco sempre di mettere una somma accantonata per problemi, necessità, spese improvvise, ed è importante in una gestione economica sana."

Si fida del mercato delle criptovalute?

“No, non me ne intendo e non intendo investirci."

Investe nel mercato dell’arte?

“Amo molto l’antiquariato, ho dei bellissimi pezzi d’arte tra cui un paio di statue dell’800. Non sono un investitore di professione, acquisto per passione o piacere."

Qual è il segreto del suo successo?

“La semplicità è l'ingrediente magico della ricetta del mio successo, ma è un segreto industriale!"

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