Valeria Pedemonte
Non è facile seguire il filo storico del libro «Luigi Arditi: basta un "bacio" per la storia» di Daniele Rubboli (Nomos edizioni), ma vale la pena di leggerlo. Qui troviamo non solo la storia scritta in modo informale di Luigi Arditi, ma anche la ricostruzione del tempo, sia del mondo musicale che storico. I personaggi di cui si parla, forse sono troppi, ma interessanti e gustosi e alla fine della lettura, un po' frastornati dalle tante nozioni, ma felici per le scoperte fatte, si sa tutto, ma proprio tutto sulla romanza-valzer «Il bacio» e del suo autore: Luigi Arditi. Si è spinti a rivalutarlo questo musicista, noto principalmente per questo brano, ma compositore intelligente di opere, violinista e direttore d'orchestra di prim'ordine.
Tutto un mondo, si diceva, un mondo che parla di celebrati musicisti, ma anche di compositori meno celebri, ma validi e degni di riscoperta e non solo per il brano con cui sporadicamente si ricordano, ma anche per ben più preziose composizioni - oggi - completamente ignorate. Un esempio ? Stanislao Gastaldon è ricordato solo per aver scritto «Musica proibita» e completamente ignorato come compositore d'opere come «Mala Pasqua» dalla novella di Giovanni Verga, precursore di quella «Cavalleria rusticana» di Mascagni celebre da sempre. Stessa storia per il fiorentino Enrico Toselli che non scrisse solo «Serenata rimpianto», ma molte altre romanze e che morì disperato. E che dire di «Lolita» cantata in tutto il mondo e di cui nemmeno si ricorda il suo autore: il milanese Arturo Buzzi-Peccia che, compositore, direttore d'orchestra, nonché critico musicale, per ottenere la celebrità dovette emigrare a Chicago e New York.
«Luigi Arditi - scrive Rubboli - da un secolo se ne sta aggrappato a "Il bacio": valzer brillante che, di generazione, in generazione continua a farsi applaudire
.senza che nessuno si chieda chi l'abbia composto... ». Il libro, fra mille aneddoti dedica le sue pagine alle romanze più note di Luigi Arditi. La storia parte dalla sua permanenza a Milano, dove divenne protagonista della vita musicale della città, conteso dai migliori salotti della aristocrazia e della buona borghesia.
«Il bacio», parte da lontano. Siamo nel 1859. Si parla di Vittorio Emanuele II e del suo «grido di dolore». Del mitico John Brown, impiccato a Charleston, del canale di Suez, dell'Aida di Verdi, di Darwin e della sua «Origine della specie per selezione naturale»... e di tante altre situazioni storiche, allorché all'hotel Queen di Manchester, Arditi si siede al pianoforte e lascia scorrere le dita sulla tastiera del pianoforte ascoltando la sua ispirazione. Presente in quel momento c'è la cantante che per prima interpreterà la romanza: Marietta Piccolomini. Il brano verrà ufficialmente alla luce un anno dopo, con il testo del baritono Gottardo Alighieri. Il soprano Piccolomini, restò così entusiasta della romanza che volle memorizzare parole e musica, eseguendola a Brighton dove suscitò clamorosi entusiasmi fra il pubblico.
Tutto il libro è un rimprovero verso chi dimentica grandi musicisti o per chi li ricorda solo per composizioni minori. Ne fornisce le prove, Daniele Rubboli, e riesce a far sentire appieno il suo amore totale per il mondo della musica.
Il libro, ricco di foto di cantanti del tempo e non solo (musicisti, eroi del Risorgimento, teatri, cartoline del tempo, schizzi, caricature), contiene anche un cd con le voci di giovani cantanti, per dar giovane vita ad alcune belle arie, dai più ignorate, di Luigi Arditi: questo sconosciuto.
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