Le banche chiudono i rubinetti

La tensione finanziaria sul gruppo Ligresti aumenta ancora: le banche creditrici di Sinergia e Imco, le holding cui fa capo il gruppo Premafin-Fonsai, hanno respinto le richieste avanzate dalla famiglia per sospendere i pagamenti degli interessi sul debito e ottenere nuova finanza per 30 milioni di euro. Sostanzialmente, il piano di salvataggio costruito dai Ligresti con i consulenti di Banca Leonardo è stato bocciato. Nell’incontro che si è tenuto ieri nella sede dell’istituto di Gerardo Braggiotti, si è dovuto prendere atto dell’indisponibilità delle banche di fornire nuovo capitale e di accettare una moratoria sul debito.
Ora il rischio per i Ligresti è scivolare verso il concordato preventivo. La situazione, resta tuttavia fluida e sono attesi altri incontri nelle prossime settimane.

Intanto, per evitare di inciampare nei doppi incarichi, Gioacchino Paolo Ligresti, Carlo D’urso e Stefano Carlino hanno lasciato il cda di Premafin. Carlino è responsabile finanza di Fonsai, di cui Paolo Ligresti e l’avvocato d’Urso sono consiglieri.

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