Bankitalia Troppa dipendenza delle imprese dalle banche

Poca Borsa e obbligazioni. Le imprese italiane continuano sempre a dipendere dai finanziamenti delle banche e così, quando il credito a disposizione diminuisce, seppure in maniera limitata, per effetto della crisi, le conseguenze sull’economia reale e il Pil vengono amplificate e si fanno più dure rispetto ad altri Paesi dove la stretta creditizia è stata più forte. La tesi arriva da un rapporto della Banca d’Italia, curato da Fabio Panetta e Federico Maria Signoretti, dove si rileva come il rischio sia ora quello di un proseguimento «della tensione sul credito» nei prossimi mesi visto che «l’esperienza passata indica che l’aumento dei crediti inesigibili emerge con ritardo rispetto alla fase recessiva per poi proseguire ben oltre l’avvio della ripresa».

Il rapporto rende giustizia alle banche italiane che sono state fra le poche ad avere «attraversato in maniera soddisfacente la crisi» ma «non hanno potuto evitare i contraccolpi indiretti» e si è verificato un rallentamento del credito determinato principalmente dalla diminuzione dell’offerta. Una circostanza questa, ma il rapporto non lo dice, che il sistema bancario italiano ha sempre sottolineato in questi mesi rispondendo alle critiche della politica e del mondo produttivo.

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