La corsa della benzina non si ferma, con i prezzi che si avvicinano pericolosamente, in alcune aree del Paese, alla soglia mai raggiunta di 1,6 euro al litro. Alla vigilia del fine settimana, ben cinque marchi, a partire dal leader di mercato Eni, hanno rimesso mano ai listini, aggiustandoli al rialzo, con aumenti che lo stesso cane a sei zampe definisce «inevitabili» anche per i prossimi giorni, alla luce della perdita di 1,2 milioni di barili di petrolio prodotti dalla Libia e al rialzo del greggio alternativo immesso sul mercato dagli altri Paesi produttori.
Il prezzo medio della verde è così arrivato a un massimo di 1,557 euro al litro, ovvero a un solo millesimo di differenza dal record storico di 1,558 toccato il 12 luglio del 2008. In molte zone del Paese, il record è stato però già abbondantemente infranto. Secondo le rilevazioni di Quotidiano energia, infatti, nel Mezzogiorno, dove la concorrenza è minore e dove vige, in molte regioni, laddizionale di oltre 2 centesimi, la benzina raggiunge punte massime di 1,594 euro al litro.
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