Tutto gira attorno a un bioritmo. Nella fattispecie quello di Federica Pellegrini, capace di appesantirla come non mai nella finale dei 400 stile libero del mattino e in grado di farla volare al record mondiale nei 200 stile libero del pomeriggio. Peccato solamente sia tutto falso. «Dire che una debacle si spiega con i bioritmi è suggestivo, ma non è vero», spiega Carlo Tranquilli, uno dei tre medici della squadra olimpica azzurra a Pechino. E quando la parola passa allesperto, non cè altro da fare che inchinarsi alle sue conoscenze. «Ci possono essere atleti che gareggiano meglio al mattino e altri meglio alla sera - prosegue il professore -: è una questione soggettiva. Ma questo non basta a spiegare scientificamente una debacle. Anche perché gli atleti azzurri hanno avuto un acclimatamento accurato. Dopo sette o otto giorni, il ritmo sonno-veglia è stabilizzato, come i bioritmi».
Nessuna scusa, quindi per l«imbarcata» presa da Federica Pellegrini, anche da Antonio Dal Monte, il maggior esperto italiano di fisiologia e biomeccanica dello sport: «Se un atleta parla di bioritmi, parte male: al massimo possono avere di che lamentarsi delle finali al mattino, ma non trovo una spiegazione scientifica allinfluenza del bioritmo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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