Il Bordeaux resta in dieci e la Roma diventa una Bestia

Francesi in gol con Gourcuff. Ma la superiorità numerica cambia tutto: Vucinic pareggia poi si scatena Julio Baptista

Il Bordeaux resta in dieci e la Roma diventa una Bestia

Bordeaux - Una serata incredibile, buia per 65 minuti di partita e poi illuminata dai lampi di Vucinic e di Julio Baptista. Curiosità: entrambi compivano gli anni ieri (25 il montenegrino, 27 il brasiliano) e si sono fatti un bel regalo di compleanno. Oltre che farlo a una Roma imbarazzante per più di un’ora, ma poi capace di colpire in maniera imperiosa avversari completamente sulle gambe. È la Champions, bellezza, verrebbe da dire, parafrasando una celebre battuta di Humphrey Bogart. Così un Bordeaux inesperto e anche dall’organico mediocre mette alle corde una Roma spaesata e incerta, va in vantaggio con l’ex milanista Gourcuff ma poi paga l’espulsione (forse fiscale) di Henrique e crolla nell’ultima mezz’ora soprattutto per l’impatto devastante sulla partita di Julio Baptista.

Il brasiliano “ripescato” all’ultimo momento dalla nutrita infermeria giallorossa parte dalla panchina (la sua condizione non gli consente di giocare di più) e regala la doppietta che fa iniziare con un turno di anticipo la Champions della Roma, cancellando l’onta di “Draculio” (il nuovo soprannome del calciatore del Cluj) subita all’Olimpico. Ora Baptista con sommo rammarico di Spalletti, dovrà rispondere alla convocazione della Seleçao di Dunga, sperando che non torni acciaccato.

Il 3-1 diventa un risultato quasi immeritato per una Roma ancora poco convincente, ma questo passa per ora il convento e bisogna accontentarsi. Anche della fortuna nel rimettere in piedi un match che pareva già archiviato in peggio.

De Rossi, fermatosi nell’ultimo allenamento dopo aver messo male la caviglia destra, stringe i denti e grazie a un’infiltrazione va in campo. Un bene per Spalletti che conferma così il modulo 4-1-4-1 con Aquilani avanzato sulla linea di Perrotta. Blanc aveva promesso una partita aggressiva ma controllata. In effetti i girondini partono in quarta e mettono in difficoltà una Roma che non sembra essere ancora uscita dagli spogliatoi. Fernando, un passato nemmeno tanto glorioso al Siena è il faro della manovra francese: i suoi lanci liberano facilmente Jussié e Obertan, mentre Gourcuff con movimenti veloci è un pericolo costante. E dopo che Doni mette una pezza sul tiro centrale ma preciso di Jussié, è proprio l’ex milanista a sbloccare la partita con un destro a girare dopo aver lasciato sul posto Panucci. Il centrocampo giallorosso non fa filtro e pare bloccato, scarse iniziative degli esterni, difensori quasi imbambolati sulla circolazione di palla francese. Non uno straccio di manovra, dunque, anche quando l’arbitro, in maniera fiscale, decide di espellere Henrique per una spinta evidente, ma non così grave, a Perrotta.

I quattro ammoniti in sei minuti della ripresa evidenziano grande nervosismo. Ma all’improvviso il Bordeaux è sulle gambe. E si scatena Julio Baptista, appena entrato al posto di un deludente Menez.

Prima però tocca a Vucinic con un colpo di testa (angolo di un sontuoso De Rossi) impattare il match, poi lo show del brasiliano che si guadagna e trasforma una punizione e nel finale appoggia comodamente in rete un cross di Taddei. Tre punti d’oro, quasi insperati, che portano il sorriso in una Trigoria invasa dai veleni delle polemiche e vittima del “morbo” infortuni.

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