Bush a muso duro: "Ossezia e Abkhazia sono della Georgia"

Una colonna di soldati russi si è spinta ulteriormente all’interno della Georgia fino ad attestarsi a Igueti, a soli 35 chilometri dalla capitale Tbilisi. Mosca smentisce e Medvedev firma il piano di pace. Difficoltà per la distribuzione degli aiuti umanitari. Intanto Bush ribadisce con forza la posizione degli Usa

Bush a muso duro: 
"Ossezia e Abkhazia  
sono della Georgia"

Tbilisi - Il presidente americano George W. Bush ha detto che Ossezia del Sud e Abkhazia sono parte della Georgia e "non c’è spazio di discussione" su questo argomento. Bush è stato informato dagli sviluppi della crisi dal segretario di Stato Condoleezza Rice nel suo ranch di Crawford.

I russi vicini a Tbilisi All’indomani della firma del cessate il fuoco da parte di Tbilisi, le truppe russe continuano a muoversi in Georgia in varie direzioni, presidiando il nodo strategico di Gori e spingendosi fino a 35 km dalla capitale, secondo fonti giornalistiche sul posto. Il ministero degli interni georgiano ha accusato inoltre i militari russi e gli irregolari sudosseti di compiere saccheggi e di aver distrutto un ponte ferroviario.

Mosca smentisce Tutte notizie prontamente smentite da Mosca, che giustifica le proprie azioni con la necessità di garantire la sicurezza. Per lo stato maggiore russo, la situazione nella zona di conflitto sudosseta rimane tesa perché continuano a operare cecchini e alcuni gruppi delle forze georgiane, come i sabotatori di cui ieri sarebbe stato sventato un attentato al tunnel di Rokski, l’unico collegamento tra la Russia e la regione separatista dell’Ossezia del sud.

Tregua fragile La tregua resta quindi fragile, in attesa che l’accordo sia firmato anche da Mosca, dove è stato inviato oggi dagli Usa via fax. Tutto, per ora, ruota intorno all’attesa del ritiro delle forze militari russe, sollecitato ieri non solo da Washington ma anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.

Mediazione europea La presidenza francese della Ue, che ha mediato l’accordo, ha fatto sapere ieri che il presidente russo Dmitri Medvedev "ha confermato di essere pronto a firmare anche lui e ha garantito che la Russia rispetterà scrupolosamente gli impegni, con particolare riferimento al ritiro delle proprie forze".

Aiuti umanitari Intanto l’Unhcr (Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati) ha denunciato l’impossibilità di distribuire gli aiuti umanitari agli oltre 180 mila profughi stimati, affermando che la regione è in preda a un clima di banditismo e illegalità generalizzati.

Londra minaccia ripercussioni Sul fronte politico internazionale, Londra continua ad agitare lo spettro di possibili ripercussioni sul negoziato per la partnership tra Bruxelles e Mosca, mentre Kiev, che anela alla Nato come Tbilisi, prospetta un’integrazione dei propri radar antimissile con i Paesi europei, dopo l’annullamento degli accordi russo-ucraini sull’utilizzo comune di tali impianti.

Bush bacchetta Mosca Il presidente americano George W. Bush ha nuovamente definito "inaccettabile" la presenza militare russa in Georgia. Bush ha annunciato che la prossima settimana il segretario di stato Condoleezza Rice sarà a Bruxelles per un vertice dei ministri degli esteri della Nato e per colloqui con l’Unione europea.

Per Bush ’il mondo ha assistito con allarme all’invasione russa di un Paese sovrano vicino e alle minacce contro il suo sistema democratico".

Medvedev firma il piano di pace Il presidente russo, Dmitry Medvedev, ha sottoscritto il piano di pace per la Georgia messo a punto dall’Unione europea. Lo hanno reso noto fonti di stampa russe.

 

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