«C’è un segnale di grande forza dagli espositori»

Il tuning costituisce una nicchia molto speciale del mercato dell’auto e risponde a impulsi diversi rispetto a quelli che muovono le vendite di vetture nuove, e «nel 2009 - come ci spiega Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor - Gl events Italia - il settore, suddiviso nei comparti elaborazione, cerchi e pneumatici e car audio entertainment ha subito una leggerissima flessione, ma continua a valere, nel nostro Paese, circa 1,2 miliardi l’anno, una cifra che, se esistesse una normativa moderna sulle omologazioni, più volte promessa ma mai emanata, potrebbe triplicare in pochi anni». Costretti a operare in una terra di nessuno, gli elaboratori hanno scelto di mostrare anche quest’anno la loro professionalità nei padiglioni della Fiera di Rimini.
«La crisi ha travolto tanti Saloni dell’auto e anche quello di Parigi espressamente dedicato al tuning - ricorda Giada Michetti, amministratore delegato di Gl events Italia, filiale del gruppo francese in cui è confluita Promotor Intenational, che organizza il Motor Show di Bologna - ma My Special Car Show torna anche quest’anno a Rimini, per l’ottava volta, a portare aria di primavera nel panorama dell’auto con la forza della passione degli espositori e dei visitatori che, nel 2009, sono stati oltre 90mila». Fuori dalla Fiera di Rimini, per tre giorni capitale del mondo del tuning, si potrebbe appendere, all’americana, il cartello «sold out», perché ogni metro quadrato dei 26 padiglioni e delle aree esterne è occupato. «È un risultato che ci rende orgogliosi - sottolinea Michetti -: ci sono importanti ritorni come quello della Magneti Marelli, la Citroën Ds3 Racing in prima nazionale dopo il debutto di Ginevra, e Abarth e Renault che potranno essere guidate dai visitatori, senza dimenticare il record di adesioni ai raduni». La presenza ufficiale delle case automobilistiche alla manifestazione riminese non è mai stata regolare e non offre, quindi, lo spunto per capire se l’atteggiamento dei costruttori nei confronti dei Saloni dell’auto, che negli ultimi diciotto mesi hanno disertato più di un evento, stia volgendo al bello.

«Il Motor Show di Bologna del 2010 è inserito nel calendario dei saloni internazionali - sottolinea, con determinazione, Michetti - una patente che nei centri decisionali dei grandi gruppi dell’industria automobilistica ha un peso non indifferente, e sono quindi fiduciosa che, dopo la fuga del 2009, assisteremo al ritorno sotto le Due Torri dei costruttori secondo gli schemi classici».

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