Cage, un meteorologo a caccia di una vita migliore

Dave Spritz (Nicolas Cage) è un meteorologo televisivo, The Weather Man, con una situazione famigliare in perdita: separato, una figlia obesa e un padre gelido (Michael Caine). In una Chicago uggiosa consuma un’esistenza senza significato. Eppure, lentamente, il quarantenne Dave reagisce, impegnandosi nel tiro con l’arco, come se volesse centrare il bersaglio di una vita migliore. E scopre che la vita è questa, è la relatività di ogni esistenza, l’inutilità delle aspettative che vanno a vuoto per un colpevole attendismo. Un tema ambizioso, che Gore Verbinski, quello de La maledizione della prima luna, svolge mostrando la monumentale tristezza del protagonista in una metafora che si riferisce alla decadenza dell’Occidente. Va dato merito a Nicolas Cage, sottovalutato pervicacemente da certa critica, di essersi impegnato a disegnare l’impotenza del protagonista.

Una pellicola per palati fini, una full immersion nella malinconia, che talvolta può trasformarsi in elemento terapeutico. Caine è perfetto nel ruolo del padre, con quell’aplomb che maschera il suo cuore in inverno.

THE WEATHER MAN (USA 2005) regia di Gore Werbinski, con Nicolas Cage, Michael Caine. 100 minuti

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