Se l’architetto Conte riscrive la storia di Juve e Inter

Se l’architetto Conte riscrive la storia di Juve e Inter
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A differenza di Luigi XV, Antonio Conte sostiene che prima di lui il diluvio. Alla vigilia della partita contro il Cagliari, l’allenatore salentino ha voluto ricordare i propri precedenti sulle panchine della Juventus e dell’Inter, si è guardato allo specchio ed ha affermato: «Prima di me, Agnelli e Zhang non avevano vinto nulla. La mia storia parla da sé». Avrei capito Claudio Ranieri dopo il trionfo con il Leicester ma Antonio Conte trascura che Agnelli e Zhang, dunque la Juventus e l’Inter, esistevano prima di Conte e continuano (deve farsene una ragione) stranamente ad esistere anche dopo la partenza dello stesso. Non gli è bastata la memoria dei titoli conquistati a Torino e a Milano poi ribaditi dai suoi successori, Allegri e Inzaghi, ha voluto dunque strafare ricordando il proprio ruolo anche di imprenditore edile: «Quando sono arrivato ad Appiano Gentile il centro sportivo era un disastro. Ho voluto l’albergo».

Consultati alcune figure del club nerazzurro non risulta agli atti, nei documenti degli architetti, che Antonio Conte sia stato attivo, fattivo anche nella ristrutturazione della Pinetina ma è inutile infierire, il leccese sta tornando in forma, il suo ego tracima, Napoli lo eccita, lo staff di undici collaboratori lo esalta, il resto non conta. Anzi, non Conte.

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