MilanoVirtù di riferimento magnificenza, lamore per le grandi cose che nei secoli ha costruito edifici pubblici belli e imponenti. Aggettivo qualificativo «straordinario», uno dei preferiti da Roberto Formigoni, il presidente della Lombardia che ha voluto il nuovo, ecologico e supertecnologico edificio (ma forse sarebbe meglio dire cittadella) della Regione.
Si chiama Palazzo Lombardia. Per battezzarlo è stato bandito un referendum su internet con tanto di ballottaggio: i lombardi hanno preferito il nome identitario agli evocativi Torre di Cristallo o Ca Longa. Tutto di vetro, più alto del Pirellone di Gio Ponti, trentanove piani contro gli appena trentuno della vecchia sede, Palazzo Lombardia si eleva su unarea di 30mila metri quadrati, con 27mila metri quadrati di aree verdi e alberate e una piazza centrale di 4mila metri quadrati.
Numeri che contribuiscono a dare lidea del provincialissimo sbalordimento che si prova quando ci si trova sotto (o in cima) ledificio trasparente e curvilineo. Il trasloco, partito nellottobre scorso, si è concluso pochi giorni fa. Qualcuno dalla Regione ha voluto ricordare che lultimo edificio pubblico a fini civili costruito a Milano è stato il Castello Sforzesco. Tantè.
Il conto di tale grandezza (400 milioni di euro) è stato oggetto di qualche polemica, subito rintuzzata dai bilanci che assicurano alla Regione un risparmio di 25 milioni di euro lanno grazie allaccorpamento di tutti gli uffici in una sola sede di proprietà («un unicum italiano» assicurano).
Tra le principali ragioni di vanto di committente e costruttori cè la tecnologia avanzata e allavanguardia ecologica. La centrale termofrigorifera, che genera caldo dinverno e freddo destate, è a emissioni zero. Limpianto ha tre pompe di calore da 2140 kilowatt ciascuna e riesce a mantenersi grazie allutilizzo dellacqua di falda, che scorre abbondante e spesso non gradita nel sottosuolo della città.
Lacqua delle riserve naturali sotterranee viene prelevata attraverso otto pozzi a una temperatura tra i 12 e 15 gradi, calore naturale gratuito che viene sfruttato per risparmiare, perché consente di consumare una quantità di energia assai inferiore rispetto a un impianto di riscaldamento a gas oppure elettrico.
Il Palazzo di vetro è riscaldato (e raffreddato) attraverso pannelli fotovoltaici e muro climatico, una doppia pelle vetrata delledificio che crea unintercapedine tra lesterno e le zone abitate del palazzo. Questo spazio vuoto consente di mantenere più facilmente la temperatura interna, cioè il tepore durante le stagioni fredde e il fresco quando fuori ci sono quaranta gradi. Il sistema di travi fredde regola il flusso termico senza motori, grazie a fan coils (vetilconvettori) e split che alla Leonardo sfruttano i principi della termodinamica.
Lintercapedine profonda un metro ospita il sistema verticale di frangisole azionato centralmente: la luce è filtrata da una doppia vetrata isolante con grandi pale che si orientano in base ai raggi. Il sistema di gestione centrale BMS scherma la luce diretta e ottimizza sia lilluminazione interna degli ambienti che la destinazione dellenergia solare raccolta dai pannelli. Cè poi il capitolo lotta allinquinamento acustico: soffitti, pavimenti, pannelli e anche parte degli armadi sono in materiale fonoassorbente.
Piazza Città di Lombardia, larea centrale alla base del palazzo, è arredata e corredata da aree verdi. Ci sono poi i giardini pensili che corrono sul tetto del grattacielo e sui corpi bassi delledificio, destinati a ospitare gli assessorati.
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