Sapienza, manualità, ma anche innovazione e coraggio di osare. Le Marche sono un territorio strategico non solo per lItalia. Secoli di cultura agricola e poi industriale ne hanno fatto una regione allavanguardia in molti domini dimpresa. Non solo. Saranno proprio gli imprenditori artefici della sua ricchezza i protagonisti del nuovo numero di Dossier, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale. Unedizione interamente dedicata a una delle realtà produttive simbolo del made in Italy nel mondo.
«Diamo voce allimpresa, una realtà a cui è demandato il grande compito sociale della creazione di lavoro, benessere e ricchezza - spiega leditrice Maria Elena Golfarelli -. Gli imprenditori marchigiani ascoltati da Dossier si sono distinti per capacità dinvestire, intraprendere e rischiare. Personaggi che agiscono in uneconomia oggi sempre più complessa e che per la loro intuizione e lungimiranza rappresentano un esempio a cui far riferimento. Qualità e stile sono due culture del fare che contraddistinguono questo territorio e le sue aziende. Unantica sapienza artigianale, poi, manualità, capacità dinnovare e coraggio imprenditoriale, fanno il resto».
Anche per questo le Marche sono ritenute strategiche nei piani di crescita redatti da Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo economico. E non a caso, Raffaele Costa - direttore di Dossier - ha deciso di dedicare la copertina del prossimo numero a Cesare Paciotti, unicona dello stile italiano nel mondo. Lo stilista riflette sul successo planetario della sua griffe. «Credo di essere riuscito a trasmettere attraverso i miei prodotti, soprattutto nelle calzature - spiega - quella ricerca di uneleganza non dimessa che, sa essere aggressiva e non sfrontata. Le Marche hanno una lunga tradizione nel costruire valore aggiunto altamente sofisticato e che fa tendenza. Noi continuiamo a produrre nel nostro antico distretto calzaturiero e siamo gelosi delle tradizioni. Consideriamo le radici e il nostro sapere industriale alla base del successo che abbiamo avuto nel mondo. Ai miei collaboratori ricordo sempre da dove siamo partiti e la nostra storia nel fare calzature. Soprattutto la complessità del fare una buona scarpa. Insegnamenti, questi, che possono essere trasmessi e recepiti solo grazie a una caratteristica fondamentale della realtà artigianale e industriale marchigiana. La volontà di apprendere, con umiltà, applicata alla serietà sul lavoro. Valori che hanno fatto grandi le attività industriali nella nostra regione». «I marchigiani si sono dati lobiettivo di distribuire benessere - aggiunge leditrice Golfarelli-; considerano il lavoro un bene primario e il capitale umano una fonte insostituibile di ricchezza».
Rilevante, nella complessa economia della regione, la capillare organizzazione dimpresa che fa capo a Confindustria. «I segnali di ripresa dellultimo anno si vanno consolidando - dice, a Dossier, Paolo Andreani, presidente di Confindustria Marche - ma non bisogna abbassare la guardia e, strategicamente, occorre guardare lontano. I nostri imprenditori si stanno dimostrando molto abili nel rivedere i propri assetti organizzativi, per affrontare i nuovi equilibri del mercato globale». Uno dei punti di forza del sistema marchigiano è ladesione di molte aziende a un progetto di sviluppo condiviso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.