Carax picchia duro con Tokyo!

Nostro inviato a Cannes

Chi andrà a vedere Tokyo! per capire se il regista «maledetto» Léos Carax ha ancora qualcosa da dire, potrà uscire soddisfatto dalla sala. In trenta minuti c’è un concentrato filmico grottesco e paradossale, spiazzante e a suo modo educativo. Film a episodi in concorso nella sezione «Un Certain Regard» Tokyo! apre con Interior Design di Michel Gondry e chiude con Shaking Tokyo di Bong Joon Ho, ma il suo punto di forza sta in quello centrale, di Carax appunto, che non a caso ha come titolo Merde. Era da un decennio circa che questo regista non girava più film, da quando PolaX si rivelò un fiasco ai botteghini e lui finì nella lista nera dei produttori. Sino ad allora, da Boy meets Girl, Rosso sangue e, soprattutto, Gli amanti del Pont Neuf, tutti avevano gridato alla rivelazione prima, alla certezza del talento dopo.

Merde è una specie di «creatura delle fogne», prodotto di una civiltà sconosciuta e il cui nome suona come la parola francese cara a Cambronne. Semina il panico e la morte nell'elegante quartiere di Ginza e la sua cattura e successiva condanna a morte scatena dibattiti e passioni. Ributtante eppure esilarante.

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