Carolina Beltrami

Nacque ad Alessandria nel 1869 ma la sua famiglia si trasferì a Milano, dove Carolina studiò dalle canossiane. Tornati i Beltrami ad Alessandria, proseguì negli studi e si offrì come catechista alla sua parrocchia. Col tempo maturò la decisione di non prendere marito per dedicarsi al servizio di Dio. Aveva sui venticinque anni quando, insieme a due pie donne, utilizzò il retrobottega della sua casa per aprire il Laboratorio dell'Immacolata, dove le ragazze potevano imparare la sartoria guidate dalla maestra di cucito Bice Vite. Era il 1898 e, grazie anche all'aiuto della signora Negro, il locale si riempì di giovani popolane, soprattutto operaie del celebre cappellificio Borsalino. Il luogo divenne stretto e fu necessario traslocare in via Faà di Bruno, nelle stanze messe a disposizione da madre Teresa Michel, che aveva fondato una comunità religiosa per assistere i malati incurabili. Le Pie Signore, come le chiamava la gente, divennero le Signore dell'Immacolata e si moltiplicarono. La Beltrami poté aprire due Case per la Protezione della Giovane a Torino e a Milano, nonché una scuola elementare e un asilo d'infanzia a Quargnento, vicino ad Alessandria. Ma nel 1908 le Signore furono prese in carico e trasformate in suore dal canonico Jachino.

La Beltrami tornò a casa sua e solo dodici anni dopo, grazie al vescovo Giosuè Signori, poteva riprendere la direzione delle suore, diventate nel frattempo le Immacolatine. In tre anni aprì nuove case in Toscana, in Val di Lanzo e ad Ivrea. Ma le umiliazioni non erano finite. Ridotta a semplice suora nel 1925, morì nel 1932.
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