Casadei promette: «Abbasso i tacchi E li porto a misura Audrey Hepburn»

Le celebrity di tutto il mondo adorano le sue scarpe perché sono dei piccoli capolavori di ingegneria: tacchi vertiginosi sostenuti da doppi o tripli plateaux, ultrafemminili ma comodi. Praticamente un ossimoro. Per questo le stylist (ma anche le donne «normali») non smettono di ringraziare Cesare Casadei, direttore creativo della maison fondata nel '58 a San Mauro Pascoli da suo padre Quinto. Ora la (vera) nuova sfida di Casadei sarà quella di far indossare a star come Eva Mendes e Anne Hathaway il tacco medio senza plateaux, in gergo la «single sole». In versione haute couture, l'ha già creata per le nozze di Katy Perry: una open-toe color champagne ricamata a mano con pietre e perline d'epoca. Un modello da red carpet che arriverà in collezione (reinterpretato) il prossimo inverno. Per le comuni mortali ci saranno invece i modelli da giorno, stile bon ton anni '50.
I tacchi si abbassano, finalmente...
«La donna non è più obbligata a scegliere fra la ballerina e il tacco 15 e, anche se continuiamo a proporre i platform, la grande novità è la "single sole". Una scarpa alla Audrey Hepburn, a punta, con il tacco 5, massimo 8. La mia evoluzione della scarpa anni '50 ha invece il plateaux interno e il tacco "blade": una lama d'acciaio che esce da un tacco 10. Il massimo della femminilità».
Ma torneremo tutte a indossare le scarpe a punta?
«Le punte sfilate e le punte tonde convivono: l'una non esclude l'altra, è la donna che deciderà. La moda non è più dogmatica come lo è stata dagli anni '50 ai '90».
Secondo lei oggi la donna cosa vuole?
«Vuole mettere i piedi in una scarpa ed essere contenta di indossarla, e poi vuole poter indossare la stessa scarpa in diversi modi. Per questo ho accostato la lana alla nappa, facendo uno biker confortevole come un guanto. Ho fatto lo stivale double in montone rovesciato, e rilanciato gli stivali disegnati dai miei genitor per Amanda Lear negli anni '70: tre pezzi uniti da una zip, che da tronchetto diventano stivale e poi cuissard».
Come fa ad avere tante idee?
«Faccio sempre ricerca, attingo al passato ma guardo al futuro. Oltre ai '50, ho ripreso anche le linee anni '70, ma ho reinterpretato i volumi, perché le esigenze delle donne oggi sono cambiate. Anche la tecnologia è fondamentale: il nuovo tacco Mondrian lavorato al laser ma dipinto a mano ispirandosi al noto pittore, e agli anni '60».
Arte, architettura, cinema: quante fonti di ispirazione ha?
«Ha dimenticato la musica rock-punk...! Mi ispiro a tutti questi mondi, ma la mia vera fonte di ispirazione sono le donne: mi piace viaggiare e guardare le donne per capire cosa vogliono per dare loro qualcosa di unico...».
Oggi inaugura la prima boutique di Cannes.

Quali altre novità per il 2011?
«La settimana prossima apriamo a Casablanca, e a settembre apriremo a Roma, in piazza di Spagna. E per mantenere alto il nostro standard qualitativo tutto italiano, a settembre inizieranno i lavori per il nuovo stabilimento di San Mauro Pascoli. Una bella tabella di marcia...».

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