Ciclismo

Giro, tanta noia fino alla volata. A Caorle al fotofinish Dainese beffa Milan

Tappa di tutto riposo dopo le tante salite di martedì, con una fuga che parte subito e viene recuperata solo a pochi chilometri dal traguardo. C'è spazio per la prevista volata di gruppo, dove i due azzurri beffano sul filo di lana Matthews

Fonte: Twitter (@giroditalia)
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Dopo una serie di salite da spezzare le gambe, la tappa forse più semplice di questo Giro d’Italia non ha deluso le aspettative. Praticamente non succede niente fino agli ultimi chilometri e il nervoso avvicinamento verso Caorle. La fuga di giornata, condotta dal francese Champion, viene raggiunta dopo quasi 170 chilometri ed il gruppo si prepara alla volata. Arrivo confuso con Matthews che parte lungo ma viene superato sul filo di lana dagli azzurri Dainese e Milan. Ci vuole il photofinish per decidere che, stavolta, a spuntarla è il ciclista della DSM, che trionfa dopo aver rischiato di finire oltre il tempo massimo domenica per un'influenza intestinale.

Parecchia discesa e arrivo nervoso

Dopo la scorpacciata di montagne di martedì, i sopravvissuti nella carovana rosa avranno tirato un respiro di sollievo guardando il tracciato della tappa di oggi. Bel tempo, un po’ ventoso ma zero salite. Anzi, visto che si parte in quota e si arriva sull’Adriatico, parecchie discese poco complicate. La ricetta non è il massimo per lo spettacolo ed, in effetti, nessuno si aspetta granché da questa tappa. Magari ci sarà spazio per una fuga o per una volata buona per gli specialisti, non molto altro.

Giro d'Italia 2023 tappa 17 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Resta da capire quanta benzina abbiano nel serbatoio le squadre dei velocisti e se i leader della generale riusciranno alla tentazione di lasciar fare gli altri per risparmiare le gambe in vista di un finale di Giro davvero micidiale. Una cosa è certa: dovesse partire una fuga importante, in grado di tenere velocità alte per lunghi tratti, pochi nel peloton avranno voglia di impegnarsi a fondo. Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà nei 197 chilometri che porteranno il Giro a Caorle.

Andatura lenta e fuga a quattro

Al pronti via sono subito in quattro a salutare il resto della compagnia ed involarsi da soli. Nomi interessanti, da Thomas Champion della Cofidis a Quarterman e Diego Sevilla della Eolo-Kometa ma non abbastanza da spingere le squadre di vertice a cambiare passo. C’è spazio per qualche ballon d’essai da parte di Matthews e Milan, subito rientrato, ma Astana, Bahrain e Movistar controllano bene il gruppo. I quattro vanno abbastanza forte, si danno cambi regolari ed accumulano fino a tre minuti di vantaggio, prima che il gruppo acceleri per tenerli a tiro. A dire il vero, non è che succeda molto, con i chilometri che scorrono via con facilità, senza grandi acuti. Un’accelerata imposta dalle squadre dei velocisti riduce il vantaggio della fuga sotto il minuto e 30 ma è ancora troppo presto per capire se il gruppo abbia voglia di riassorbire l’azione così in fretta.

I primi movimenti si vedono nell’avvicinamento al traguardo volante di Rosà, che si risolve in uno sprint tra Champions e Sevilla, che si aggiudica il transalpino, ben messo nella classifica speciale. Un paio di minuti più indietro, la caccia ai punti vede partire come saette Jonathan Milan e Derek Gee: il canadese non riesce a riavvicinarsi all’azzurro nella classifica a punti. Per il resto, francamente, parecchia noia, che i ciclisti del posto ingannano visitando i propri familiari ed amici. Marco Frigo ne approfitta, si ferma un po’, firma qualche autografo e, magari, scatta anche un selfie: tempo e chilometri per recuperare il distacco non manca di sicuro. Momenti preziosi, visto che da domani di tempo per riposarsi ce ne sarà davvero pochissimo.

Tanta noia prima della volata

Dopo tante giornate passate a raccontare attacchi su attacchi, sorprese, colpi di scena, oggi la tappa è veramente noiosa. Non succede praticamente niente, con tutti che risparmiano le forze e si accontentano di tenere la fuga tra 1’30” e 2’ di distacco a scanso di equivoci. Incredibile come, dopo 150 chilometri da soli, i quattro fuggitivi continuino ad andare del loro passo, senza che nessuno dal gruppo accenni nemmeno un’azione per verificarne le condizioni. Quando si arriva sulla costa, cambia il panorama ma non il tema principale della giornata, tutta all’insegna del risparmio energetico.

Finalmente, quando ci si avvicina al secondo traguardo volante, qualcosa si muove nel gruppo, con le squadre dei velocisti che decidono che la fuga è durata abbastanza. Il distacco si riduce progressivamente, anche se il vento sta prendendo forza, con raffiche piuttosto forti che arrivano a folate. Con condizioni del genere, meglio essere davanti, il che spinge tutti a sgomitare parecchio. Visto che dureranno poco là davanti, sul traguardo di Lido di Iesolo è volata vera: parte prima di tutti Sevilla, ma alla fine ne ha più di tutti il britannico Quarterman. A questo punto, il gruppo sembra deciso a compattarsi prima dell’avvicinamento a Caorle, dove posizionarsi al meglio sarà fondamentale per la prevedibile volata.

Giro tappa 17 fuga
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Quando il gruppo è già a vista, Leysen prova a ritardare l’inevitabile e scatta da solo ma, ormai, è solo questione di tempo. Il belga ci crede e si porta avanti di una ventina di secondi ma, probabilmente, neanche lui crede davvero di riuscire ad arrivare da solo al traguardo. La Movistar si muove per tempo con il chiaro obiettivo di mettere Gaviria in posizione ideale per vincere. Davanti, il ciclista della Alpecin spinge forte ed approfitta di un attimo di assestamento nel gruppo per portarsi avanti di circa un minuto. Geraint Thomas è portato dai suoi compagni di squadra in testa al gruppo, tanto per farsi vedere e scoraggiare possibili attacchi negli ultimi 15 chilometri. Alla fine, Leysen non riesce a reggere il passo e perde secondi. Viste le tante curve il gruppo si allunga ma non riesce a riportarsi sotto i 20” di distacco: gran prova quella del belga, che stringe i denti a lungo ma è costretto ad alzare bandiera bianca dopo 192 chilometri di fuga ai meno 5 dall’arrivo.

Giro tappa 17 gruppo
Fonte: Twitter (@giroditalia)

La Ineos si muove per far arrivare Thomas in testa ai 3 chilometri dall’arrivo ma alle sue spalle i movimenti delle varie squadre sono tanti, per mettere i propri velocisti nelle migliori condizioni per giocarsi la vittoria. Si fanno avanti Milan, Cavendish, Matthews poi Dainese e la DSM; volata che non sarà condizionata dal vento, quasi assente al traguardo. Ackermann prova a scattare ma Milan e Dainese lo marcano stretto. All’ultimo chilometro il tedesco si rialza, con Milan che perde posizioni ma rispunta dal nulla in un finale confuso. Impressionante la sua rimonta ed arrivo al fotofinish, con Matthews che parte prima di tutti ma viene raggiunto sul filo di lana da Dainese e Milan. A trionfare, finalmente, il ciclista della DSM, che riesce a vincere la tappa alla prima occasione concessagli dalla sua squadra.

Classifica di tappa e generale

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