LA CINTURA DI CASTITÀ

(...) Di cinture di castità Camerino ne ha costruite anche per uomini. Il mondo gay reclama parità. La fantasia non ha limiti e sfiora il boccaccesco. «Tutto è cominciato 15 anni fa - ci racconta lo scultore romano - quando ho realizzato per una mostra sul femminismo una cintura di castità. Voleva essere un gesto ironico. La curiosità spinse invece un dipendente dell’ambasciata Usa a commissionarmi altre due cinture, da spedire a New York a certi suoi amici. Da allora si è sparsa la voce». In alcuni casi lo scultore ha decorato la lamiera con intarsi, disegni. E il prezzo? Libera contrattazione. Gli olandesi i più tirchi. Invece cinque arabi, pare, non hanno avuto problemi a pagare tre milioni e mezzo di lire ognuno. Volevano una cintura sicura, senza fronzoli, resistente. E un buon lucchetto, la cosa più importante.

«Mi sono venuti a trovare perfino alcuni turisti giapponesi - racconta -, volevano fotografare la mia fabbrica, dicevano. Ma non c’è nessuna fabbrica, io lavoro solo su ordinazione. Se la legge ne vieta l’uso? Assolutamente no».

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