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Reddito di cittadinanza addio. Ecco cosa cambia per i non occupabili

È ormai tutto pronto per l'addio al vecchio reddito di cittadinanza grillino e il nuovo sistema chiamato "Garanzia per l'inclusione": ecco gli aspetti salienti e chi potrà farne richiesta

Reddito di cittadinanza addio, cosa cambia per i non occupabili
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Il nuovo reddito di cittadinanza perderà tutto ciò che di grillino aveva, a cominciare dal nome: il governo ha ormai pronta la bozza che presenterà nelle prossime settimane in Consiglio dei Ministri per partire con la "Garanzia per l'inclusione" non più tardi dei mesi estivi. Tra gli articoli (43) presenti in bozza si sa che il nuovo assegno per le categorie di persone considerate non occupabili sarebbe di 500 euro mensili ai quali vanno aggiunti 280 euro per le spese d'affitto.

Ecco cosa cambia

Come aveva promesso in sede di elezioni, l'esecutivo Meloni taglierà il sussidio statale a un massimo di 350 euro mensili (-25%) per coloro i quali si trovano in età lavorativa e nelle famiglie senza minori, disabili e persone over 60, tutti coloro i quali per cui il reddito dovrà fungere soltanto da aiuto per trovare un'occupazione nel minor tempo possibile. Tra l'altro, se nello stesso nucleo familiare dovesse esserci un altro richiedente la somma erogata sarà, al massimo, di 175 euro al mese.

Chi potrà ottenerlo

Per poter fare richiesta si dovrà avere un Isee che sia più basso di 7.200 euro annui e il reddito di famiglia non dovrà superare seimila euro. IlMessaggero ricorda che per poter usufruire della misura non si dovranno avere beni immobiliari del valore maggiore a 150mila euro esclusa la prima casa e che in banca non si potranno possedere più di 10mila euro. Contro i furbetti che in questi anni hanno ottenuto il sussidio pur guidando auto di lusso, nel prossimo futuro sarà erogato soltanto a chi non avrà automobili che superino 1600 cc di cilindrata e moto oltre 250 cc.

Un altro nodo importante è legato alla durata: l’assegno si potrà percepire per un massimo di 18 mesi trascorsi i quali verrà sospeso per un mese prima dell'eventuale nuovo inizio. Il quotidiano sottolinea che il nuovo metodo di pagamento dell'Inps si chiamderà "Carta di inclusione" e sarà elettronico non consentendo prelievi maggiori a 100 euro al mese. A differenza dei non occupabili, chi sarà in grado di lavorare dovrà fare domanda al "Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa", una piattaforma che il ministero metterà presto online e dove si troveranno le varie offerte di lavoro e formazione. Chi penserà di trovarsi ancora con la misura grillina si sbaglia: i furbetti saranno puniti con il carcere tra due e se anni.

I benefici per le aziende

I datori di lavoro che assumeranno con la nuova "Garanzia per l’inclusione" e contratti lavorativi a tempo indeterminato ma anche con quelli di apprendistato, godranno degli sgravi fiscali per due anni che consentiranno l'esonero completo dei contributi previdenziali tranne i premi e i contributi che saranno erogati all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro con la cifra massima di ottomila euro annui. Dal 2024, poi, avremo la "Garanzia per l’attivazione lavorativa" di cui faranno parte le persone povere tra 18 e 59 anni che, come abbiamo visto prima, sono occupabili e per questo non avranno un importo maggiore di 350 euro al mese.

Le reazioni della politica

Vogliamo "disincentivare il Reddito di cittadinanza per far capire ai 3 milioni di giovani, che non lavorano e non studiano, che invece hanno un futuro. Dobbiamo fare una rivoluzione culturale per far capire quanto sia importante anche il lavoro manuale", ha dichiarato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, durante l'inaugurazione dei percorsi di orientamento e formazione di "Distretto Italia".

Sulla stessa lunghezza anche la vice ministra al Lavoro e alle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, che ha sottolineato che "quello varato nel 2019 è stato un costosissimo fallimento, privo di controlli preventivi utili a scongiurare truffe ai danni dello Stato e a scapito dei cittadini onesti" ed è per questa ragione che "va difeso - ha proseguito Bellucci - il diritto di lavorare non di truffare lo Stato, non si possono tollerare strumenti che - paradossalmente - vanno ad alimentare chi delinque o disprezza le regole del vivere in società nel rispetto del prossimo e delle norme".

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