Clima ed energia Oggi il giorno decisivo per l’accordo europeo

Bruxelles L’intesa sul clima è a una svolta. I 27 dell’Unione europea sono «molto vicini» a un accordo per includere il 20% di energie rinnovabili (vento, solare, biocarburanti) nei loro consumi energetici entro il 2020, ma manca ancora un’intesa su una clausola di revisione del meccanismo nel 2014, su cui ha insistito anche ieri il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. La questione è stata discussa negli ultimi giorni, prima in una riunione triangolare (Consiglio, Commissione, Parlamento) a Bruxelles, poi ieri, tra i ministri dell’Ambiente europei e oggi sarà al centro del dibattito nel Comitato dei rappresentanti dei 27 presso la Ue.
I negoziati - ha spiegato ieri il commissario Ue all’ambiente Andris Piebalgs - hanno consentito «buoni progressi». «La questione chiave non risolta nei negoziati è di sapere se ci potrà essere una forma di revisione del meccanismo nel 2014», ha precisato. L’Italia ha minacciato di porre il veto sull’accordo in mancanza di una clausola di revisione. Il negoziato dovrà definire i vari provvedimenti del pacchetto energia dell’Unione, che dovrebbe essere votato dall’Europarlamento a Strasburgo il 17 dicembre e che prevede una serie di normative per centrare entro il 2020 il triplice obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di Co2, del 20% in più di efficienza energetica e del 20% del totale energetico ricavato da fonti rinnovabili.
Ieri l’Italia ha ribadito che, se non ci saranno i cambiamenti richiesti, voterà contro: «Il pacchetto clima così com’è non è accettabile - ha spiegato il ministro Prestigiacomo -.

Se i nostri punti non passeranno, la posizione italiana sarà contraria al Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre». Tra gli scenari possibili in caso di mancata intesa, ha aggiunto il ministro, c’è lo «spacchettamento» del provvedimento, cioè alcune direttive potrebbero andare avanti e altre no.

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