Roma I giochi del Conclave si sono aperti già ben prima che Il Fatto Quotidiano pubblicasse, due giorni fa, una lettera sconcertante recapitata in Vaticano su un complotto di morte ai danni di Benedetto XVI. Lannuncio dellimminente omicidio che vedrebbe come vittima il Papa in persona è infatti solo lultimo di una serie di veline, fogli riservati della Santa Sede, usciti sui mezzi dinformazione nellultimo anno. Al di là della veridicità o meno dei documenti, cè un gran movimento nella dirigenza della Chiesa. E come spesso capita tentativi veri o presunti di condizionare le direzioni del potere, alcune mosse sembrano quasi maldestre.
Loggetto dei veleni, delle carte segrete, dei sospetti, sembrerebbe essere spesso il segretario di Stato Tarcisio Bertone. Puntava a uomini a lui vicini una doppia denuncia presentata dal Nunzio a Washington, Carlo Maria Viganò, al Papa, contro la corruzione nel suo governatorato, lettere incredibilmente uscite dalle stanze vaticane e arrivate ai giornali. E il documento svelato dal Fatto, la cui «fonte» sarebbe larcivescovo di Palermo Paolo Romeo (che avrebbe raccolto questa informazione in Cina, ma che ha già smentito con decisione), secondo molte interpretazioni di esperti di vicende vaticane sarebbe un tentativo di pressione su Ratzinger affinché sostituisca il segretario di Stato. Il tutto allombra del Conclave: il Papa tra due mesi compirà 85 anni e voci sulla sua salute iniziano a circolare. E anche a questo proposito il rapporto sul rischio attentato sembrerebbe aver creato, più che un reale allarmismo sui pericoli per il Pontefice, la bruciatura di una candidatura, quella dellarcivescovo di Milano, Angelo Scola, il successore designato dal Papa secondo quanto riporta appunto il documento del Fatto. Va ricordato che quel documento è stato scritto non da Romeo, ma dal cardinale Darìo Castrilllòn Hoyos, che lo avrebbe redatto dopo aver acquisito le informazioni in possesso dellarcivescovo di Palermo, girandole a Benedetto XVI. Ieri Romeo - senza fare riferimento alla vicenda - durante lomelia della messa celebrata a Palermo ha ribadito «fedeltà e gratitudine» al Santo Padre.
Se lesistenza del documento è acquisita, non è quindi una bufala, rimangono piuttosto fantasiosi i contenuti. Si apprende poi che il presunto allarme raccolto dal cardinale Romeo parlava di «un anno di vita» per il Papa, senza aggiungere però che vi sarebbe stato un attentato.
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