Confindustria Governo-Regione, lite sul nucleare

Confindustria Governo-Regione, lite sul nucleare

Prima in visita al Salone Nautico, poi protagonista al convegno del pomeriggio, organizzato da Confindustria ai Magazzini del cotone: in ambedue le occasioni, Emma Marcegaglia, presidente degli industriali, fa professione di realismo, ma insiste nel dichiarare che «il peggio è alle spalle». Lo annuncia al mattino, ammirando le barche: «Per la nautica il periodo più nero è passato, da qui in avanti potremo andare un pochino meglio. Ma dobbiamo dire con forza che questo settore va salvaguardato e supportato». E ribadisce il concetto, il presidente di Confindustria, durante un incontro allo stand di Mita Resort, la società di cui il Gruppo Marcegaglia è azionista di riferimento.
Più tardi, al Porto antico, nell’ambito del convegno «Fare impresa domani-Il rinascimento dell’industria», Emma Marcegaglia insiste: «Serve una grande concentrazione sui temi della crisi, dell’economia, di chi perde il posto di lavoro, delle aziende che chiudono. È importante - aggiunge - che ci sia una riflessione forte su questo grande tema, perché noi ci giochiamo nei prossimi mesi il futuro del Paese». Non manca una censura alla politica: «Mi sembra distratta da questi temi della crisi, invece in questo momento serve grande concentrazione sul tema». Ma il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - che tira le conclusioni dopo gli interventi di Giovanni Calvini, Giorgio Barba Navaretti, Riccardo Varaldo, Sergio De Luca, Alessandro Garrone, Andrea Guerra e Stefano Parisi - replica immediatamente: «Il governo è molto attento ai temi dell’economia, tanto è vero che chi sa di economia sostiene che la situazione italiana è, in riferimento a diversi indicatori, migliore di quella di altri Paesi».
In questo senso, è imponente lo sforzo dell’esecutivo e della maggioranza per dotare l’Italia di infrastrutture e di risorse energetiche, indispensabili per la ripresa e la crescita produttiva e dell’occupazione. Il riferimento è anche al nucleare: «Nel passato troppi sono stati i no ideologici che hanno frenato e penalizzato lo sviluppo del nostro Paese».

In particolare, Scajola critica la decisione della Regione Liguria di presentare ricorso alla Corte Costituzionale: «Mi pare - scandisce il ministro - che il presidente Burlando abbia compiuto una scelta irrazionale e autolesionista, perché se vincesse la sua tesi la nostra regione pagherebbe due volte: un costo maggiore dell’energia, come tutto il resto d’Italia, e in più i mancati vantaggi certi e rilevanti per l’economia di Genova e di tutta la Liguria. E tutto ciò - conclude - a fronte della teorica possibilità di ospitare un impianto nucleare, una possibilità remota, considerate le caratteristiche geofisiche del territorio».

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