Così «il Giornale» esplora il corpo umano

Il parere dei più autorevoli esperti di salute in un’opera di grande divulgazione

Enza Cusmai

Il corpo umano, una macchina incredibile che funziona come un orologio fino a quando si inceppa qualche meccanismo. E in quel momento ci accorgiamo che non conosciamo quasi nulla di questa macchina. Certo, i medici ci vengono in soccorso, ma quante volte non abbiamo il coraggio di chiedere spiegazioni più dettagliate sul nostro malessere? Per esempio, l’osteoporosi - la sindrome degenerativa delle ossa - cosa colpisce? Quali ossa e come? E ancora, che cos’è un arco riflesso? E la labirintite? Tutte domande a cui si può ricevere una risposta restando tranquillamente seduti sulla propria poltrona. Basta avere accanto un buon volume di medicina generale, completo ma comprensibile anche a chi non si è conquistato una laurea in chirurgia. Un manuale formato famiglia insomma, come può essere il nuovo «Atlante enciclopedico del corpo umano» che il Giornale presenta da domani in edicola. Con soli euro 12,90 si può infatti acquistare il primo volume di una collana di atlanti enciclopedici di grande interesse. Si comincia con quello sul corpo umano, poi si passa a quello sull’universo e sugli animali. Non può mancare anche il libro sulla geografia, sulla storia e persino quello sulle religioni. La lista continua su altri argomenti specifici, ma non meno importanti, come quello sui santi oppure sulla botanica. Domani, dunque, si parte. Con il corpo umano. Duecentoventotto pagine di bellissime illustrazioni affiancate da nozioni, approfondimenti e curiosità che appassionano anche i bambini interessati soprattutto quando trovano spiegazioni utili anche sull’uomo bionico. Il libro però parte da lontano. Introduce immediatamente la storia della medicina e consente di scoprire, per esempio, che i romani erano poco sensibili alla materia, considerata una perdita di tempo. Al contrario, i Greci erano molto più evoluti in fatto di nozioni mediche. Ma la vera ricerca cominciò solo nel Rinascimento e Andrea Vesalio fu il primo ad aprire un istituto di anatomia iniziando la dissezione di cadaveri di criminali. Fu anche il primo a porre il tavolo al centro dell’aula e a mostrare agli studenti gli organi umani. Dopo i brevi cenni storici si susseguono le informazioni sull’anatomia. Poi è la volta dello scheletro, delle ossa e i muscoli. Il tutto accompagnato da immagini perfette e molto dettagliate. Ma l’Atlante non si limita alla descrizione specifica delle parti anatomiche. È molto di più. È uno strumento di lettura e di consultazione, utile a insegnanti e studenti ma dedicato soprattutto a chi voglia saperne di più su come siamo fatti «dentro». Nella sezione approfondimenti, per esempio, si può scoprire come funzionano gli ormoni oppure perché si sbadiglia o si piange. E le rubriche mediche invece, chiariscono la natura dei calcoli renali, delle allergie, dell’ulcera, del diabete. Si possono inoltre trovare risposte su molti altri problemi legati, per esempio, all’invecchiamento, alla perdita dell’udito e della vista. «Intendiamoci, non è un atlante medico, quello che serve per le autodiagnosi – precisa Adriana Rigutti, la biologa che ha tradotto in termini divulgativi il materiale scientifico - l’Atlante ha impostato un discorso di base sulla struttura del corpo e sulle sue parti. Spesso, aggiunge l’esperta, di corpo se ne parla ma senza saperne granché». Qualche esempio. Hai un dolore al gomito? Andiamo a scoprire come sono fatte le sue ossa. Il medico ha parlato di arco riflesso? Sfogliando le pagine dell’atlante si scopre che è una reazione nervosa in cui non viene coinvolto il cervello, quindi è automatica. Anche le immagini aiutano a comprendere certi meccanismi fisiologici fondamentali. Come la dentizione dei bambini. In una bellissima fotografia si può vedere il doppio strato di denti all’interno delle ossa, simile a quelli di un piccolo squalo.

«Molta attenzione è stata data a ginocchio, gomito, schiena, tutte quelle parti del corpo che più frequentemente creano problemi a milioni di persone – spiega Rigutti –. Documentarsi può essere molto utile per comprendere meglio i suggerimenti del medico o del fisioterapista ed applicarli nel modo più consapevole».

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