Gianni Baget Bozzo
Il compromesso per dare allUnione Europea il suo bilancio è stato raggiunto, quando ormai pareva che il vertice inglese si concludesse, come quello danese, con un nulla di fatto. L'intesa è maturata per iniziativa di quello che potremmo chiamare «lasse occidentale» della politica europea, cioè in una proposta di Blair e di Berlusconi, accettata dalla Merkel. Ad essa va dato il merito della scelta definitiva e il suo senso di passaggio allOccidente. In sede europea si è visto il ritorno della Germania allasse occidentale della politica europea, fermamente legato all'intesa con gli Stati Uniti. Avere una cancelliera che ritorna alla scuola di Helmut Kohl, al principio di fare la Germania europea, è un evento, dopo la gestione nazionalistica di Gerhard Schroeder, che aveva sganciato la Germania a un tempo dallOccidente e dallUnione, creando un asse franco-tedesco-russo in funzione antiamericana. Il potere decisivo che ha in Germania il cancellierato permette alla Merkel di flettere in senso europeo la politica estera tedesca, anche se il suo ministro degli Esteri fu un collaboratore di Schroeder. La scelta favorevole allUnione è anche una scelta favorevole allOccidente, lUnione ha un senso solo se ancorata al suo pilastro atlantico.
Particolarmente significativo è stato il mutamento della Francia, dopo la sconfitta di Schroeder: Chirac aveva accettato di essere il capofila della linea antiamericana, dellasse Parigi-Berlino-Mosca. In questa prospettiva, lUnione Europea non aveva alcun senso. E Chirac non si accorse che in questo modo la Francia appariva nettamente subordinata al vero asse, quello russo-tedesco.
Quanto esso fosse profondo, è apparso chiaro in modo sensazionale con la nomina dellex cancelliere tedesco a presiedere la costruzione del gasdotto che condurrà il petrolio del nord russo sino in terra tedesca con una linea sottomarina: un procedimento molto più costoso della linea costruita su terra ferma passando attraverso lUcraina e la Polonia.
Linteresse di Putin è quello di poter dimostrare, anche al prezzo di costi più elevati, che Ucraina e Polonia non contano niente nella grande prospettiva di una intesa diretta russo-tedesca. Che ciò sia stato rivelato con la nomina di Schroeder in un modo così pubblico ed evidente fa pensare che laccordo sia molto più profondo e che abbia influenzato anche la comune politica franco-russo-tedesca sulla questione irakena. Chirac aveva contribuito, incredibilmente, allemarginazione della Francia nel contesto dellintesa politica tra Mosca e Berlino, cioè al successo della politica che dovrebbe temere più di ogni altra. La Francia non ha altro destino che lUnione europea e lalleanza occidentale. Il gollismo di ritorno del presidente della Repubblica francese è totalmente lontano dalla strategia del generale De Gaulle che vedeva lintesa della Francia con lAmerica e lalleanza con la Germania in questa chiave come il fondamento della politica della Francia. Il compromesso di Londra, grazie alla Merkel, ha incluso anche la Polonia nei beneficiari dellintesa, ha cioè ben compreso che lUnione Europea non può non perseguire una linea di inclusione della Polonia e del sostegno politico allidentità ucraina come elemento essenziale della sua figura politica.
La Germania di Schroeder e di Fisher non appoggiò la rivolta arancione e non è un caso che oggi il partito prorusso abbia più voti in Ucraina del partito arancione.
Lentamente ciò che si è delineato a Bruxelles, grazia a Blair e a Berlusconi, è un ritorno dellUnione europea in Occidente.
Ha certamente contribuito anche a questo laggravarsi della tensione etnica in Francia e lascesa inevitabile di Nicholas Sarkozy allinterno della politica francese, dove, non a caso, come nota Le Monde, sono in aumento anche i sentimenti favorevoli al lepennismo. Non ci siamo resi abbastanza conto dei rischi che, con la politica rossoverde di Schroeder e di Fisher che lUnione europea ha corso, grazie allincredibile vanità francese. Grazie a Blair e a Berlusconi e con lintesa dei due leader occidentali con la cancelliera, è avvenuto uno spostamento ad Occidente dellUnione. È finita quella dissoluzione omologa dellasse unitario europea e di quello unitario occidentale che la nomina del cancelliere tedesco a gestore di unopera che isola lEuropa orientale a Ovest della Russia ha reso così visibile e, per usare un termine proprio, «scandaloso».
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