Così Stati Uniti e Italia vogliono far risorgere Haiti

Il bilancio dell'ambasciatore americano David Thorne: "Con gli aiuti abbiamo fatto tanto, anche se resta la frustazione della gente"

Così Stati Uniti e Italia vogliono far risorgere Haiti

David Thorne*

Un anno fa si abbatteva su Haiti il più devastante terremoto che abbia mai colpito un grande centro abitato. Il sisma ha causato 230mila vittime e centinaia di migliaia di feriti, ha distrutto edifici e infrastrutture e ha lasciato almeno due milioni di persone senza casa. Haiti era già tra i Paesi più poveri del mondo e questa catastrofe ha provocato immani sofferenze.

La risposta internazionale a questa tragedia è stata immediata ed efficace. Gli Stati Uniti hanno messo in atto un imponente programma di assistenza e hanno aiutato il governo di Haiti a istituire sistemi per coordinare gli aiuti provenienti dal mondo. L’Italia ha dimostrato la sua solidarietà internazionale e la sua competenza inviando esperti civili e militari, oltre alla portaerei Cavour, per aiutare a ripristinare i servizi e le infrastrutture distrutte. L’Italia si è impegnata a stanziare circa 50 milioni di dollari in aiuti umanitari per creare le basi di uno sviluppo di lungo periodo, dimostrando ancora una volta di essere un «super partner» nella comunità internazionale.

Sia negli Stati Uniti che in Italia, i nostri cittadini hanno risposto con generosità al disastro di Haiti. Questo sforzo collettivo in entrambi i Paesi ha permesso di inviare miliardi di dollari di donazioni private nell’isola caraibica e le nuove tecnologie di localizzazione e di telefonia mobile hanno contribuito a ottimizzare questa azione. Ad esempio, negli Stati Uniti il totale di tante singole donazioni di 10 dollari effettuate attraverso il telefono cellulare ha superato i 35 milioni di dollari, destinati alle iniziative di soccorso e recupero per Haiti.
Le nuove tecnologie aumenteranno anche le possibilità degli abitanti dell’isola. Insieme alla Fondazione Bill & Melissa Gates, gli Stati Uniti offrono incentivi monetari per incoraggiare la concorrenza nel settore privato di Haiti per permettere ai residenti di accedere ai servizi bancari attraverso i telefoni cellulari. Questa settimana premieremo con 2,5 milioni di dollari la prima azienda che ha lanciato un servizio bancario via cellulare.

I progressi purtroppo non sono sempre visibili e può essere comprensibile la frustrazione della gente per il ritmo con cui procede la ricostruzione. Tuttavia, stiamo andando avanti. Lo scorso anno, prima della stagione delle piogge, il governo di Haiti ha intrapreso una campagna di comunicazione preventiva per mitigare il possibile effetto delle alluvioni. Il ministero della Salute Pubblica e della Popolazione ha immediatamente individuato l’epidemia di colera e sta coordinando la risposta internazionale per arginarla.

Haiti sta affrontando un lungo e difficile cammino per riprendersi da quei terribili 35 secondi che l’hanno sconvolta un anno fa. Ricordiamo tutti coloro che hanno perso la vita o sono rimasti feriti in tale tragedia. Ma ricordiamo anche le vite salvate grazie al rapido intervento degli amici di Haiti, come gli Stati Uniti e l’Italia, che hanno risposto prontamente e con determinazione nel momento del bisogno.

Confermiamo dunque l’impegno verso il popolo di Haiti e rinnoviamo la nostra assistenza per portare benessere e stabilità e per dare al paese il futuro che i suoi abitanti desiderano.

*Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica