Il Crocifisso di Boca

Nell’anno 1600 due coniugi stavano percorrendo la mulattiera che andava da Boca a Grignasco (oggi in provincia di Novara) e attraversava un bosco. A una curva i due furono aggrediti, rapinati e uccisi dai briganti che infestavano il luogo. Gli abitanti di Boca, addolorati, costruirono sul posto del misfatto una cappella in onore delle anime del Purgatorio e fecero dipingere al suo interno un Crocifisso. In seguito, passarono di là una donna e il suo piccolo, che era epilettico. Il bambino fu preso da violente convulsioni e lei chiese la grazia al Crocifisso, promettendo un cero. Le convulsioni cessarono immediatamente. Ma il posto era sempre pericoloso e la donna non si sentì di tornarci. Così, un anno esatto dopo, al bambino ripresero le convulsioni. Finalmente il voto fu adempiuto e il piccolo guarì definitivamente. Nel 1768 un mercante di tessuti di nome Giovanbattista Cerioni, carico di merce, si trovò a passare davanti alla cappella. Qui fu assalito dai briganti. L’uomo si rivolse mentalmente al Crocifisso e subito si sentirono suonare tutte le campane di Boca, mentre molte voci urlanti contro i banditi si avvicinavano. I briganti scapparono e il mercante poté riprendere la sua strada. Poco più avanti si imbatté in un gruppo di uomini armati.

Chiese loro se avessero sentito le campane ma quelli nulla avevano sentito perché le campane di Boca non si erano mosse. Erano stati avvertiti da uno sconosciuto che poi era sparito. L’evento fu considerato miracoloso e la popolazione di Boca decise di ampliare la cappella per farla diventare un vero e proprio santuario.

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